Sicilia Rurale

Zone Franche Montane: la protesta siciliana arriva al trentesimo giorno

Protestano da trenta giorni i 133 sindaci dei comuni di montagna siciliani, con un presidio permanente allestito dal comitato promotore e gli amministratori allo svincolo Irosa sull’autostrada A – 19.

A gran voce, chiedono al Parlamento italiano di esitare al più presto la Legge che vedrà istituite le Zone Franche Montane in Sicilia, un provvedimento che arginerà lo spopolamento delle aree interne grazie alla defiscalizzazione delle imprese per dieci anni. Oggi dal camper l’appello lanciato da Carmelo Panepinto e Dino Zimbardo, rispettivamente sindaco e presidente del consiglio comunale di San Giovanni Gemini.

«È necessario incoraggiare chi è ancora presente nei territori interni, se avanzerà ancora lo spopolamento diventerà impossibile far ritornare le persone. – Dicono Panepinto e Zimbardo. – Dobbiamo salvare le attività già esistenti, anche quelle zootecniche che custodiscono i territori, ed incoraggiare l’arrivo di nuove imprese. L’obiettivo è unico: creare un’economia eco sostenibile grazie alla fiscalità di sviluppo e al miglioramento della rete stradale».

Le Zone Franche Montane sono una misura di politica economica grazie alle quali in 133 Comuni montani della Sicilia, le imprese esistenti e quelle di nuova costituzione beneficeranno di un regime fiscale agevolato per dieci anni. Un provvedimento indispensabile per evitare che intere comunità scompaiano del tutto.

«Sono trascorsi trenta giorni dall’avvio del presidio ed abbiamo la sensazione che buona parte della deputazione nazionale eletta in Sicilia non ha ben compreso che i resilienti delle nostre montagne sono allo stremo. – Dice Vincenzo Lapunzina, coordinatore del comitato regionale per l’Istituzione delle Zfm – Faremo di tutto per convincerli che l’emergenza che si vive nelle aree interne della Sicilia è grave già da prima della crisi pandemica in atto. Non ci sono impedimenti per restituire all’Ars la Legge con esito positivo. Chi ostacola il percorso, o non lo ritiene bastevole a frenare il processo di desertificazione è nemico della Sicilia e delle terre altre dell’Isola».

Il provvedimento che istituisce le Zone Franche Montane in Sicilia attende l’esito dei due rami del Parlamento. Esso servirà a rilanciare le zone interne dell’isola che nel tempo subiscono un lento processo di spopolamento. La Regione Siciliana avrebbe potuto legiferare direttamente, tuttavia, la mancanza di una corretta emanazione delle norme di attuazione dello Statuto in materia finanziaria, necessita del parere della Camera e del Senato. Attualmente l’iter legislativo è fermo; la Legge votata all’unanimità dall’Assemblea Regionale Siciliana a dicembre del 2019 è in attesa del vaglio presso la Commissione Finanze e Tesoro del Senato.

«Abbiamo avuto rassicurazioni che nei prossimi giorni riprenderanno i lavori, dopo settimane in cui il Parlamento è stato impegnato a fronteggiare l’emergenza sanitaria – Conclude Lapunzina. – Continuiamo ad avere piena fiducia nelle istituzioni; ma di fronte ad ulteriori rinvii e ritardi non esiteremo ad alzare il livello della mobilitazione».

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