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Vino e archeologia. Cresce Diodoros, il vino della Valle dei Templi
di Angela Sciortino

Diodoros vino Valle dei Templi

(di Redazione) Sarà presto più che triplicata la produzione del “Diodoros – il Vino della Valle”, passando dalle attuali 4 mila a circa 13 mila bottiglie.

Il vino è frutto del progetto Diodoros, l’iniziativa nata dalla cooperazione fra partner pubblici – il Parco della Valle dei Templi – e privati – CVA Canicattì – al fine di valorizzare l’immenso patrimonio artistico, culturale, paesaggistico, biologico ed agronomico presente all’interno del Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento.

È da luglio 2011, quando è stato firmato l’accordo di collaborazione, che il Parco della Valle dei Templi e CVA Canicattì sono stati accomunati da identità di vedute: vino e archeologia concorrono a fare grande un territorio ricco di storia dove l’agricoltura svela il senso e l’origine della civiltà. Un orizzonte condiviso che ha dato vita ad un  progetto dal grande valore simbolico in quanto costituisce un valido esempio di mantenimento e sostenibilità ambientale di un paesaggio immerso in un contesto unico e di grande valore. La viticoltura, inoltre, è l’elemento a più alto valore economico e comunicativo del comparto agricolo siciliano, e in questo caso può trainare il potenziale attrattivo e comunicativo dei prodotti agricoli  che prendono vita all’interno della Valle dei Templi.

Diodoros – il Vino della Valle” prende vita nei vigneti coltivati sotto la collina su cui si ergono gli antichi templi greci. Questi vigneti rappresentano un giacimento viticolo di grande interesse, frutto di una “selezione” naturale che i vignaioli della Valle hanno operato nel corso degli anni interpretando al meglio gli aspetti pedoclimatici. La grandezza di questo contesto è data dalle caratteristiche di questo terroir, nel cuore delle terre del Nero d’Avola, dove i suoli di origine alluvionale profondi e sabbiosi, caratterizzati dalla presenza di scheletro risultano molto adatti alla coltivazione delle varietà autoctone siciliane. 

CVA Canicattì ha curato la conduzione agronomica del vigneto seguendo tutte le operazioni in vigna – dalla cura delle piante sino alla vendemmia – impegnando il suo personale più qualificato. 

Il vino è un blend delle varietà di Nero d’Avola (al 90 per cento) e una piccola percentuale di Nerello Cappuccio e Nerello Mascalese, coltivati a spalliera. L’etichetta presenta una colonna dorica stilizzata, scelta dai visitatori del Parco e dagli eno-appassionati tramite il concorso «Vota l’etichetta del vino della Valle dei Templi» sulla base di tre bozzetti realizzati dal designer siciliano Antonio Giancontieri. La stessa etichetta realizzata per il vino, è stata utilizzata, con colori diversi, per la bottiglia dell’olio.

Il Parco nel 2005 ha registrato il marchio Diodoros per la commercializzazione delle produzioni agricole, selezionando aziende del territorio di alto profilo qualitativo e che con la loro esperienza metodologica e produttiva hanno permesso di ricreare e far rivivere prodotti tradizionali di qualità, sfruttando risorse naturali fino ad allora non del tutto considerate.

Sotto il profilo economico è stato possibile creare e commercializzare differenti prodotti – olio al principio, poi anche vino – pluripremiati nei rispettivi settori, entrando nei circuiti commerciali d’èlite ed attivando anche un punto vendita all’interno del Parco, il “Diodoros Shop”.

Sui terreni demaniali gestiti dal Parco negli scorsi anni è stato effettuato un censimento per quantificare la presenza delle diverse specie. I risultati di questo censimento sono i seguenti: 12.320 piante di mandorlo, 10.334 piante di olivo, 1.810 piante di agrumi, 209 di pistacchio, 63 di carrubbo, 843 di vari fruttiferi e 5 ettari di vigneto.

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