Sicilia Rurale

Subito stop a glifosato e dal 2025 tutta in bio l’agricoltura siciliana in un ddl firmato 5 Stelle

(di Angela Sciortino) Due obiettivi ambiziosi per la Sicilia: l’abolizione dell’uso del glifosato e dei neonicotinoidi (insetticidi letali per le api e molti altri insetti pronubi) in tutti gli ambiti, sia agricoli che civili, e la conversione in biologico entro il 2025 di tutte le produzioni agricole dell’isola. 

L’iniziativa del gruppo parlamentare 5 Stelle è in un sintetico disegno di legge dedicato alla difesa della salute, delle acque superficiali e sotterranee, del suolo e dell’agricoltura – sette articoli in tutto- con prima firmataria Valentina Palmeri, ha un folto gruppo di sostenitori che sono stati chiamati a raccolta lo scorso 11 gennaio intorno al grande tavolo della Sala Rossa all’Assemblea Regionale Siciliana.

All’incontro affollato (in oltre cinquanta hanno risposto all’appello) hanno partecipato associazioni ed istituzioni, università, rappresentanti dei consumatori e della “coalizione stop glifosato” che raccoglie, a sua volta, una quarantina di associazioni, enti e istituzioni pubbliche. C’erano gli esponenti dell’agricoltura biologica, degli ambientalisti e degli apicoltori. Ma ha pesato l’assenza delle associazioni agricole. Gli agricoltori, infatti, potrebbero mal digerire un obbligo che sia aggiunge a tante altre limitazioni al loro operare.  

A quell’agricoltura che vede nella chimica (glifosate compreso) la soluzione a tutti i problemi di erbe infestanti, insetti nocivi e microrganismi patogeni, più che divieti o obblighi, è necessario proporre valide alternative economicamente sostenibili. Non ci saranno divieti, infatti, capaci di cambiare certe cattive consuetudini. I cambiamenti radicali non sono impossibili, ma arrivano gradualmente e hanno bisogno della dimostrazione della convenienza economica. Difficile quindi che funzioni anche la moral suation verso agricoltori non più giovani che vanno per le spicce e hanno dimenticato (se mai le hanno conosciute) le tecniche agronomiche adottate dai loro padri o dai loro nonni che non potevano ancora affidarsi alla chimica.

Ormai da anni le scelte politiche in materia agricola, sia nella Ue che in Italia, sono orientate verso la sostenibilità ambientale. E per quanto possa sembrare un paradosso, in Sicilia, è stato soppresso il servizio di assistenza tecnica e consulenza che in altre parti d’Italia e d’Europa guida gli agricoltori nell’adozione delle buone pratiche. Pure l’esperienza del Sias – il Servizio informativo agrometeorologico regionale con il monitoraggio delle malattie delle piante – sarà presto un ricordo del passato. Eppure si tratta di un servizio imprescindibile per la corretta applicazione del Pan, il Piano di Azione nazionale sull’uso sostenibile degli agrofarmaci.

Nel frattempo, se può consolare, potrebbe insediarsi la sottocommissione congiunta tra i componenti delle commissioni Attività produttive, Salute e Ambiente dell’Ars per dire no al glifosato in Sicilia. «È ormai conclamato – ha dichiarato nel corso dell’incontro Valentina Palmeri – che il glifosato è una sostanza nociva per la salute umana e l’ecosistema. Questa battaglia contro il glifosato si vince solo se al fianco dei cittadini, delle categorie produttive e delle associazioni, che da anni si occupano di questi temi, ci saranno le istituzioni. Serve un nuovo modello di produzione e un nuovo modello agricolo».

A conclusione del tavolo di coordinamento la sigla di un documento che ha sancito l’impegno da parte di tutta la rete partecipativa. L’impegno sottoscritto servirà ad elaborare emendamenti e proposte, nonché la redazione di un documento da sottoporre alla Presidenza dell’Ars che è intervenuta al tavolo dando piena disponibilità ad istituire una sottocommissione ad hoc.

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