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‘SICILIA DI GUSTO’ tra gli uliveti di Castelvetrano: la Nocellara del Belice CLICCA PER IL VIDEO

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Territorio, borghi, cultura, tradizione ma anche innovazione: sono questi i punti di partenza di ‘SICILIA DI GUSTO’, nuovo format video per web e social presentato da ilSicilia.it e Siciliarurale.eu. Un progetto realizzato in collaborazione con la Regione Siciliana, Dipartimento delle Attività Produttive.
Nel corso delle puntate andremo alla scoperta dei distretti produttivi, eccellenze sostenute dalla Regione siciliana per valorizzare l’identità del ‘made in Sicily’ agroalimentare. Faremo un viaggio in queste realtà, spesso poco conosciute, per dare volto alle persone, ai luoghi e ai valori che le caratterizzano. Protagonista della prima puntata è il distretto olive da tavola di Sicilia.
Ci siamo recati a Castelvetrano dove abbiamo acceso i riflettori su un’eccellenza siciliana riconosciuta in tutto il mondo: la Nocellara del Belice.
Si tratta una cultivar autoctona che, nel corso dei millenni, ha assunto le specificità del territorio. L’olivicoltura è talmente importante che negli anni ‘90 è stato chiesto e ottenuto, dalla Comunità Europea, il riconoscimento della denominazione di origine protetta.
DALLA RACCOLTA DELLE OLIVE ALL’ARRIVO SULLE NOSTRE TAVOLE
Guidati dal responsabile di produzione dell’azienda, Francesco Tulone, abbiamo iniziato il nostro tour osservando le varie fasi di lavorazione. Dalla campagna le olive arrivano in azienda e vengono “subito sottoposte a un controllo qualitativo, per poi procedere con la pesata. Le olive vengono divise mediante delle calibratrici e raccolte in fusti riempiti con soluzione di acqua e soda, al 2-3%. Questa soluzione permette di cuocere l’oliva con il metodo “alla Castelvetrano”. Il processo di cottura dura circa 24h e si blocca con l’aggiunta di 7/8 kg di sale. Le olive vengono conservate in celle frigorifere ad una temperatura compresa tra i 5 e i 7 gradi. Così le olive sono disponibili per tutta l’annata commerciale”.
Terminate queste prime fasi si passa al confezionamento “per preparare le olive alla grande distribuzione. Le olive vengono dilavate con delle soluzioni acide, per allontanare la soda, e selezionate in apposite macchine con selezioni ottiche e manuali per essere confezionate nei vasetti”.
TRA PASSATO E FUTURO
Un settore come questo, con delle radici ben piantate nella tradizione, ha saputo comunque adattarsi all’evoluzione del mercato e alle esigenze dei tempi moderni. Con  Paolo Lombardo, amministratore all’interno dell’azienda, abbiamo potuto notare come il sistema produttivo sia “cambiato radicalmente negli anni. Il mio trisavolo faceva questo lavoro già dal 1945 ed ovviamente di cose ne sono cambiate tantissime. Siamo in continua evoluzione. Seguiamo i mercati e le richieste dei nostri clienti che ci stimolano a cercare nuove soluzioni”.
Un’attenzione particolare è dedicata alla sostenibilità e all’economia green. “Il mercato, soprattutto quello estero, ci richiede di essere al passo con i tempi e di essere più green. Dal 2010 il nostro fabbisogno energetico è soddisfatto da fonti di energie rinnovabili. Anche per il packaging stiamo cercando di orientarci verso fonti rinnovabili. Per esempio, stiamo sperimentando una busta con materiali provenienti dall’80% da fonti riciclate. Il vetro e l’alluminio che produciamo è già in larga scala materiale green”.

 

EXPORT
La Nocellara del Belice negli anni è diventata una vera e propria eccellenza siciliana nel mondo, richiestissima nei mercati internazionali, dagli Stati Uniti fino ai paesi asiatici. “Esportiamo circa il 40% del nostro prodotto all’estero – ci ha spiegato Paolo Lombardo -. Questa percentuale sale fino al 60% se consideriamo i nostri rivenditori italiani che lo esportano. Non c’è un paese in cui la Nocellara del Belice non è presente”.
L’IMPORTANZA DI FAR PARTE DEL DISTRETTO
Il distretto si è rivelato un’arma vincente per il settore, permettendo alle aziende di fare squadra e affrontare in maniera più competitiva le sfide del mercato sempre in continua evoluzione.

A confermare questo trend è stato l’agronomo Francesco La Croce: “Abbiamo pensato che il mondo sta cambiando molto rapidamente. E’ giusto riunirci per affrontare tutti insieme – dagli agricoltori ai trasformatori, fino a coloro che operano della commercializzazione – i problemi e le sfide del nuovo millennio e della globalizzazione ed avere così maggiori opportunità”.
Il distretto sembra inoltre aver dato un’importante spinta anche al turismo. “I nostri uliveti rappresentano un territorio. Questo comprensorio, Castelvetrano-Campobello-Partanna, è un raro esempio in Italia di elevata concentrazione di monocultivar. Chi vuole comprare Nocellara del Belice in Italia o nel mondo deve venire in questo luogo”.

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