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Sicilia “casa” di bellezza: le aree naturali protette del territorio
di Annalisa Ciprì

La Regione Siciliana, con la legge del 6 maggio 1981, modificata e integrata dalla legge regionale 9 agosto 1988, è stata una delle prime regioni italiane a stabilire regole e norme che garantissero la tutela dell’ambiente naturale del nostro territorio.

Da questo momento sono nate delle aree, con precisione parchi e riserve naturali (prima tra tutte quella dello Zingaro), da tutelare e conservare perché in possesso di bellezze e preziosi scorci da salvaguardare. Fiumi, zone lacustri e aree di interesse botanico, zoologico, geologico, geomorfologico e anche paesaggistico, fondamentali per la biodiversità.

La Legge Quadro nazionale sulle aree protette ha portato all’attuale panorama normativo ambientale, che in Sicilia riguarda il 20% del territorio regionale ed è costituito da 4 parchi regionali, 1 parco nazionale, 75 riserve naturali regionali, 245 Siti Natura 2000, 7 aree marine protette, 93 geositi.

Tra i parchi naturali regionali il Parco dei Nebrodi si estende per oltre 86.000 ettari e la sua flora è espressa principalmente da piante erbacee, annuali e perenni. Il prezioso patrimonio floristico dei Nebrodi è arricchito da orchidee endemiche e rare, come gli ofridi. Fra quelle più diffuse si possono osservare l’omino nudo, l’orchidea a farfalla e l’orchidea gialla.

Il Parco dell’Etna è stato il primo ad essere istituito tra i Parchi siciliani con il Decreto del Presidente della Regione; è vasto 59.000 ettari ed ha il compito primario di proteggere un ambiente naturale unico e lo straordinario paesaggio che circonda il vulcano attivo più alto d’Europa.

sentieriIl Parco Regionale delle Madonie rappresenta una delle aree protette a maggiore biodiversità vegetale, sia nell’ambito del territorio italiano che di quello Mediterraneo.  Il paesaggio vegetale è caratterizzato dai boschi a prevalenza di leccio e/o altre querce sempreverdi o caducifoglie quali la quercia da sughero, la quercia virgiliana, la quercia congesta e castagneti.

Il Parco Fluviale dell’Alcantara è stato istituito nel 2001 a protezione e salvaguardia dell’ecosistema fluviale, dell’ambiente naturale e del paesaggio alcantarino. Il bacino idrografico del Fiume Alcantara ha una superfice di circa 573 km² e si stende tra il massiccio dell’Etna a sud e le propaggini meridionali dei Nebrodi e dei Peloritani, grosso modo lungo il confine tra le province di Messina e Catania.  Oggi il fertile fondovalle è occupato da colture agrarie, mentre l’ambiente ripariale è caratterizzato da macchia mediterranea con essenze spontanee (orchidee, anemoni, cisti, viole e papaveri), arbusti di oleandro, salice bianco, olmi, ontani, betulle, pioppi, nonché fichidindia selvatici.

75 invece sono le Riserve naturali costituite da aree terrestri, fluviali, lacustri o marine, ma hanno una particolarità: contengono una o più specie animali o vegetali “naturalisticamente rilevanti”, come recita la legge che le regola. Devono cioè essere esemplari di flora o di fauna molto importanti per la conservazione della biodiversità e l’obiettivo con cui sono create le riserve è proprio quello di conservare queste specie.

Tra queste abbiamo: Riserva Naturale Bosco di Malabotta, Riserva Naturale Bosco d’Alcamo, Riserva Naturale Bosco della Ficuzza, Riserva Naturale dello Zingaro, Riserva Naturale Grotta Conza, Riserva Naturale Isola di Alicudi.

La parola geosito è l’abbreviazione di “sito di interesse geologico”. Ciò significa che i geositi sono luoghi, territori e località in cui sono presenti caratteristiche geologiche e geomorfologiche uniche, che sono importanti sia da un punto di vista scientifico che storico-culturale.

Tra i Geositi abbiamo i bagni di Cefalà Diana istituiti al fine di tutelare l’interessante sistema idrogeologico ipogeo che alimenta la sorgente termale bicarbonato-alcalino-terrosa dei Bagni Arabi; Favara Grande a Pantelleria che invece rappresenta il rilievo più alto dell’isola e una vera e propria sentinella al centro del Canale di Sicilia; la grotta di Entella costituisce una cavità risorgente inattiva; lo Specchio di Venere, anche questo a Pantelleria, è un lago endoreico salino, un raro esempio di vulcano.

Il primo Parco Nazionale Siciliano, è il parco di Pantelleria, che occupa circa l’80% dell’isola con una superficie di 66,4 km². Il territorio del parco è suddiviso in tre zone: zona 1, di rilevante interesse naturalistico, paesaggistico, agricolo e/o storico culturale, con inesistente o minimo grado di antropizzazione; zona 2, di valore naturalistico, paesaggistico, agricolo e/o storico culturale, con limitato grado di antropizzazione; zona 3, di valore paesaggistico e/o storico culturale, con elevato grado di antropizzazione.

 

Infine, tra le aree marine protette abbiamo quella di Capo Milazzo, delle Isole Egadi e di Capo Gallo.

Lo sappiamo benissimo, la Sicilia è una delle mete turistiche più apprezzate del Mediterraneo. Oltre alle meravigliose città d’arte e ai siti archeologici, l’isola offre una quantità di destinazioni ideali per gli amanti dell’escursionismo e delle immersioni. Ciò fa della Sicilia il luogo perfetto per stare a contatto con la natura.

Per ulteriori informazioni sulle bellissime aree presenti nel nostro territorio consultare il sito “Osservatorio Regionale Biodiversità Siciliana”.

https://orbs.regione.sicilia.it/

 

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