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Siccità, Coldiretti presenta il piano d’azione. Ferreri: “Affrontare subito le vere emergenze”
di redazione siciliarurale

L’emergenza idrica attanaglia la Sicilia e non intende mollare la presa. Sono sempre più preoccupanti i segnali di allarme provenienti soprattutto dal settore agricolo (CLICCA QUI). Già mesi fa, con l’inizio delle prime proteste dei trattori, i riflettori si erano accesi sulla spinosa questione, riuscendo ad attirare l’attenzione delle istituzioni, ma il continuo prorogarsi della siccità nell’Isola ha reso la situazione ancora più drammatica. I problemi legati all’approvvigionamento dell’acqua (CLICCA QUI) non sono però gli unici e a ostacolare il settore sono anche altri fattori. 

A tale scopo, martedì 30 aprile, migliaia di agricoltori Coldiretti si riuniranno in assemblea con i dirigenti provinciali in tutta la Sicilia e in contemporanea nazionale. Si tratta della più grande mobilitazione assembleare in cui saranno definite le linee d’azione, per il prossimo futuro, contro siccità, cibo non italiano e fauna selvatica.

L’accento sarà posto anche sugli interventi che il governo intende attuare e mettere in campo. Proprio Coldiretti aveva richiesto poche settimane fa il riconoscimento dello stato d’emergenza per la regione, preoccupata dai dati emersi dalle ultime analisi (CLICCA QUI). La media regionale delle piogge rilevate dalla rete Sias, pari a circa 36 mm, era stata praticamente la metà della norma mensile, che per il periodo 2002-2023 era pari a 73 mm. Una criticità che si è riversata soprattutto sul settore cerealicolo, ortofrutticolo e vitivinicolo.

Dei piccoli passi sono stati già compiuti e dalla cabina di regia regionale sono emerse alcune soluzioni: nuovi pozzi e rigenerazione di altri pozzi e sorgenti esistenti, pulizia delle traverse dei corsi d’acqua, dissalatori mobili e piccoli interventi per il ripristino delle autobotti comunali (CLICCA QUI). Tutti i punti sono stati raccolti nel dossier trasmesso nei giorni scorsi dal governo siciliano per ottenere la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per la siccità in Sicilia (CLICCA QUI).

In vista dell’incontro di domani, il presidente regionale Francesco Ferreri, che sarà a Ragusa insieme ai rappresentanti confederali, ha sottolineato come l’emergenza idrica in Sicilia abbia colpito tutte le produzioni agricole, decimandole, e soprattutto come l’assetto politico regionale crei “ancora più incertezze. Lo stato di emergenza pur da noi richiesto e sollecitato più volte non basta. È la Regione che deve intervenire subito sulle vere emergenze dando la giusta centralità perché non è più possibile aspettare i tempi della burocrazia che non tengono conto dei disastri che la mancanza d’acqua sta provocando. Saranno anche definite una serie di azioni che dovranno portare all’abolizione del codice doganale . Deve essere riconosciuto come italiano – aggiunge – solo ciò che proviene dall’agricoltura nazionale. Dev’essere cancellata la norma secondo la quale basta fare l’ultima lavorazione nel nostro Paese per avere la carta d’identità. E ancora – conclude – la Regione deve regolamentare subito gli interventi contro la fauna selvatica che sta distruggendo un patrimonio agricolo e ambientale inestimabile“.

 

Fabiana Mascolino

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