Privacy Policy
Home / Agricoltura / Riforma di Agea e soppressione di Agecontrol, ultimo atto del governo Gentiloni

Riforma di Agea e soppressione di Agecontrol, ultimo atto del governo Gentiloni
di Angela Sciortino

logo Agea

(di Luigi Noto) Il Consiglio dei ministri, su proposta del presidente Paolo Gentiloni in qualità di Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, ha approvato, in esame definitivo, il decreto legislativo riguarda la riorganizzazione delle competenze nel sistema di erogazione degli aiuti comunitari cui sono preposti Agea, l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura, e il sistema degli Organismi pagatori riconosciuti. Il provvedimento ha portato anche alla definitiva soppressione dell’Agecontrol, l’organismo preposto ai controlli e alla verifica delle domande e alla sussistenza dei requisiti per l’ottenimento dei premi da parte degli agricoltori. Adesso le sue funzioni verranno assorbite dall’Agea unitamente al personale che transiterà nei suoi ruoli dopo una apposita prova selettiva.

La riforma dell’Agea, considerata dal mondo agricolo di importanza strategica per l’Italia, è stata da più parti indicata come necessaria per semplificare le procedure e velocizzare i rapporti con le imprese agricole. Agea, è bene ricordarlo, è responsabile di regolamentare un flusso di oltre 4 miliardi di euro annui di interventi previsti dalla Politica agricola comune dell’Unione Europea.

«Per meglio rispondere alle specifiche esigenze del settore – precisa il Mipaaf – Agea dovrà assicurare il raggiungimento di diversi obiettivi. Tra questi: migliorare la qualità dei servizi erogati alle imprese agricole; razionalizzare e contenere la spesa; innalzare l’efficienza del sistema di pagamenti; ottimizzare il modello di coordinamento degli organismi pagatori a livello regionale; rivedere l’attuale sistema di gestione del Sian, il Sistema Informativo Agricolo Nazionale; ottimizzare l’accesso alle informazioni, mediante la realizzazione di una piattaforma informatica che permetta una più forte integrazione tra le articolazioni regionali e la struttura centrale».

Il decreto sulla riorganizzazione di Agea, adottato in attuazione della legge sulla semplificazione, la razionalizzazione e la competitività dei settori agricolo e agroalimentare, è parecchio importante ed è stato a lungo atteso dal mondo agricolo che sull’iniziativa di governo, però, non sembra essere d’accordo (neanche su questo).

Roberto Moncalvo, presidente nazionale Coldiretti esprime «soddisfazione per l’approvazione da parte del Governo del decreto legislativo che disciplina la riorganizzazione dell’Agea ed i compiti degli Organismi pagatori regionali, nonché la ristrutturazione del sistema dei controlli svolti da Agecontrol». Per Coldiretti «la riforma risponde ad esigenze di contenimento della spesa pubblica e mira ad incrementare l’efficienza dei servizi resi alle imprese agricole in un’ottica di semplificazione e trasparenza. Un obiettivo prioritario per consentire alle imprese agricole italiane di ricevere pagamenti in tempi più rapidi e di competere sul mercato ad armi pari con i concorrenti degli altri Paesi europei».

Diversa la posizione della Cia il cui presidente nazionale, Dino Scanavino, ha dichiarato: «La situazione è drammatica. Mentre aspettiamo da tempo che i pagamenti per gli agricoltori vengano sbloccati e che si avvii una riforma efficace di Agea, il Consiglio dei ministri uscente ha licenziato un decreto sulla riorganizzazione dell’Ente pagatore, introducendo una normativa inopportuna nei tempi di approvazione e inefficace in termini di effetti reali sul settore. Per tali ragioni, chiediamo con forza al Parlamento di respingerlo e al prossimo Governo – che auspichiamo possa insediarsi in tempi brevi – di rivedere radicalmente i contenuti del decreto e introdurre, al più presto, una normativa seria e coerente con le istanze delle imprese agricole. Occorre una riforma radicale e orientata a ridefinire in modo organico i ruoli gestionali e di controllo di Agea. Anche attraverso investimenti nel capitale umano e nella riorganizzazione strutturale di funzioni e procedure. Una riforma ambiziosa, insomma, dove i sistemi regionali possano essere integrati in un’unica vera ed efficace rete nazionale».

© Riproduzione Riservata

Sviluppato, Gestito ed ottimizzato da Coffice s.r.l.