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Precipitazioni deboli e poco diffuse, in Sicilia rimane grave il deficit delle piogge
di Annalisa Ciprì

La siccità e le problematiche inerenti alla nostra isola continuano ad essere una costante.

Le speranze di un recupero con le piogge di aprile erano esigue ma non si sono materializzate.

Come abbiamo visto nei mesi precedenti le scarse precipitazioni purtroppo non hanno portato ad un recupero del deficit pluviometrico accumulato fin dall’autunno, tutt’altro, hanno semmai accentuato le condizioni di siccità in alcune aree dove di nuovo gli apporti delle piogge sono stati pesantemente inferiori a quelli attesi.

Gli invasi sono sempre più secchi, nel mese di marzo, come già detto (CLICCA QUI) abbiamo contato meno del 90% di acqua. Per il mese di aprile le cose non sono cambiate, la storia della Sicilia e di una lunga serie di mesi con precipitazioni inferiori alla norma, è ormai sin troppo conosciuta. Possiamo assolutamente definirla un’anomalia estrema, le poche piogge che ci sono state non danno scampo all’isola della siccità.

Le speranze di un recupero significativo del pesante deficit accumulato durante l’autunno e l’inverno erano concentrate soprattutto per l’inizio del mese, quando apporti significativi di piogge avrebbero potuto salvare almeno parte della produzione cerealicola, e invece quanto si sperava non è accaduto. Molti dei raccolti sono stati del tutto perduti.

La media regionale della precipitazione mensile è risultata pari a 23 mm circa, a fronte di un valore normale di 41 mm per il periodo 2003-2023.

I fenomeni sono stati praticamente del tutto assenti nella prima parte del mese, mentre le tre perturbazioni occorse nella seconda parte del mese hanno interessato l’Isola solo marginalmente e sono state caratterizzate da quasi totale assenza di attività convettiva, producendo così fenomeni diffusi ma quantitativamente poco significativi.

 

Nel numero medio regionale è stato registrato un deficit in gran parte delle città. Sono 3,2 a fronte di un valore normale pari a 6, con un massimo di 8 giorni piovosi registrato dalla stazione Sias Cesarò Monte Soro (Messina) ed un minimo di un solo giorno piovoso registrato dalla stazione Santa Croce Camerina (Ragusa).
Sulla rete Sias il massimo accumulo mensile di 78,6 mm è stato registrato dalla stazione San Fratello (Messina), mentre il massimo accumulo giornaliero è stato registrato il giorno 16 dalla stazione Gangi (Palermo) con 27 mm.

Nel complesso, la scarsità delle piogge, pur senza aver assunto ancora i caratteri di eventi siccitosi di lungo periodo del passato, per ciò che riguarda il medio periodo assume sempre più i contorni di un’anomalia climatica estrema.
Dal 1 settembre 2023 le precipitazioni sono state complessivamente per la Sicilia solo la metà dei valori normali, ma vi sono aree della Sicilia orientale dove è caduto meno del 30% di quanto atteso in base al clima.
Ad un’analisi, pur non agevole, delle lunghe serie storiche, per l’area di Catania il periodo settembre-aprile, con 191,2 mm totalizzati in 8 mesi dalla stazione Sias, appare essere stato in assoluto tra i più asciutti delle serie degli Annali Idrologici che partono dal 1916.
Anche applicando alla serie Sias fattori di omogeneizzazione rispetto alle serie rilevate in passato nell’area urbana, oggi purtroppo non più acquisite, l’accumulo registrato quest’anno appare inferiore solo ai valori registrati dalla stazione Catania G.c.oo.mm nel periodo 1968-69, peraltro di validità molto incerta.

La mancata ricostituzione di riserve idriche adeguate nel sistema degli invasi e nei corpi idrici sotterranei lascia presagire che gli interventi da apportare devono essere imminenti.  Servirebbero, inoltre, nei restanti mesi primaverili, precipitazioni abbondantemente superiori alla norma per attenuare il quadro di siccità attuale.

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