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Nebrodi Biodiversity Net!, la green economy applicata al Parco
di Angela Sciortino

Nebrodi biodiversity net

(di Redazione) Nebrodi Biodiversity Net!, l’iniziativa promossa  dall’Associazione Biodistretto dei Nebrodi, verrà presentata  a Capo d’Orlando, nella foresteria di Villa Piccolo di Calanovella giovedì 16 maggio a partire dalle 15.00.

Durante la giornata di studio e di orientamento sulle strategie per la valorizzazione della rete di biodiversità dei Nebrodi mediante la pianificazione territoriale strategica integrata, dopo i saluti istituzionali, la presentazione del Comitato Tecnico Scientifico e della proposte di ricerca, a seguire una tavola rotonda con dibattito aperto con i soggetti del territorio.

«I temi dell’ambiente e più in generale della biodiversità, della sostenibilita intesi nel senso più ampio nei loro contenuti, sono divenuti imprescindibili per lo sviluppo, la crescita e il potenziamento delle attività di produzione locale», ha affermato Francesco Calanna, presidente del Biodistretto dei Nebrodi, presentando Nebrodi Biodiversity Net.

In merito all’iniziata è intervenuto anche Pietro Ridolfo, vice presidente Fas- Federazione Agricoltori Siciliani, secondo cui è fondamentale assicurare a tutti l’accesso a sistemi economici affidabili, sostenibili e moderni.

«L’Italia nel 2017 è prima fra i grandi paesi europei in economia circolare, agricoltura biologica ed eco-innovazione, ma ha ancora molto da fare sul consumo del suolo, la tutela della biodiversità e la decarbonizzazione», ha evidenziato Ridolfo. Dal Consiglio della Green Economy arrivano infatti sette priorità programmatiche per rilanciare l’economia italiana anche se l’Italia non è all’anno zero in green economy. 

Investire in green economy significa fare economia circolare e l’economia circolare deve sostituire l’economia lineare perché le risorse non sono illimitate. Inoltre i vantaggi economici degli investimenti green sono molteplici. Il primo riguarda i costi evitati dell’inquinamento e di altri impatti ambientali; il secondo la capacità di queste scelte green di attivare, con investimenti pubblici, effetti moltiplicatori anche di quelli privati; il terzo vantaggio sta nella capacità di utilizzare e promuovere innovazione, diffusione di buone pratiche e buone tecniche.

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