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Nasce una nuova tecnologia alimentare: recuperiamo l’80% dei terreni agricoli?
di Annalisa Ciprì

Produzione alimentare, biodiversità e cattura di CO2, la sopravvivenza della nostra specie è messa a rischio da un conflitto di interessi. Una lotta senza fine per accaparrarsi gli stessi spazi.

L’uomo richiede sempre più cibo, abbatte foreste e in generale stermina ecosistemi naturali, rendendo gli allevamenti sempre meno vivibili per le altre specie. Grandissima parte delle terre servono per nutrire gli animali, che a sua volta, poi, diventano carne da macello. Nonostante il numero di vegetariani e vegani stia aumentando in alcune parti del mondo, il consumo globale di carne è cresciuto del 50% negli ultimi 20 anni. L’industria alimentare, come sappiamo, nasconde una realtà crudele, allevamenti intensivi, tecniche rudi, inquinanti, spesso dannose non solo per l’animale anche per l’ambiente.

Qual è la soluzione? Ridimensionare la nostra produzione alimentare?

Per fortuna esistono tecnologie emergenti che potrebbero cambiare radicalmente il modo in cui produciamo il cibo. Secondo una recente ricerca, questi cambiamenti potrebbero soddisfare l’aumento della domanda alimentare, tecnologie che potrebbero liberare almeno l’80% dei terreni agricoli esistenti. In altre parole, queste tecnologie potrebbero liberare almeno l’80% dei terreni agricoli esistenti dall’agricoltura, aprendo la strada a un pianeta trasformato.

Quali sono?

L’agricoltura cellulare è un processo che permette di coltivare prodotti animali a partire da cellule animali, eliminando così la necessità di allevamenti intensivi e consumo di terra.

La produzione di proteine microbiche, sfrutta l’energia solare per trasformare l’anidride carbonica e l’azoto in carboidrati e proteine. I batteri utilizzati in questo processo possono generare quantità di proteine ??paragonabili a quelle ottenute dai semi di soia, ma usando solo il 7% dello spazio attuale. Le proteine ??ottenute possono essere poi usate come additivi alimentari o come mangimi per animali, compresi quelli domestici.

Ancora: possiamo coniugare la desalinizzazione dell’acqua e l’estrazione di CO2 dall’atmosfera con la generazione di zuccheri e carboidrati senza il bisogno di piante o animali viventi. Gli zuccheri ottenuti sono chimicamente simili a quelli prodotti dalle piante, ma vengono prodotti con una minima quantità di spazio rispetto alle colture convenzionali.

L’adozione di queste nuove tecnologie potrebbe avere un impatto gigantesco sulla nostra attuale dipendenza dai terreni agricoli. L’adozione di queste tecnologie metterebbe fine una volta per tutte ai tradizionali sistemi di allevamento industriale.

Come fare? Occorrerà aumentare moltissimo la quota di energia rinnovabile.

 

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