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Misura 6.1, per i giovani imprenditori in arrivo graduatoria e sorprese
di Angela Sciortino

giovani agricoltori

(di Angela Sciortino) Ancora qualche giorno. Il tempo di assemblare gli elenchi che i nove ispettorati provinciali avrebbero dovuto consegnare perentoriamente entro ieri e la graduatoria definitiva della misura 6.1 dovrebbe vedere la luce.

Non ci eravamo sbagliati, dunque, a prevedere lo slittamento dei tempi. Anche se per pochi giorni (ancora da verificare, però, se ci si limiterà a così poco), l’impegno sui tempi non è stato possibile mantenerlo. Ma meglio questo che un’altro stop, questa volta più lungo, o una infinita e pericolosa querelle simile a quella del bando biologico di qualche anno fa. Era questo, infatti, lo scenario che si sarebbe potuto aprire se all’Assessorato agricoltura non avessero tenuto conto del pronunciamento del Tribunale amministrativo siciliano sui alcuni ricorsi presentati in merito alla misura 4.1 per situazioni che si sono presentate anche per la 6.1.

Adesso che molti degli esclusi, grazie al soccorso istruttorio, avranno potuto sanare vizi formali spesso legati al mal funzionamento della piattaforma informatica di Agea, la graduatoria definitiva potrebbe presentarsi molto diversa da quella provvisoria pubblicata lo scorso 13 dicembre.

E fin qui, direte, niente di nuovo o che non ci si potesse aspettare. Non cambierà niente rispetto al numero dei giovani da insediare: mille erano e mille resteranno. Ma c’è un’insidia ed è legata alle risorse degli interventi complementari che vanno a costituire il cosiddetto “pacchetto giovani”. Che interessa per lo più coloro che si si trovano nella parte finale della graduatoria. Qualora il loro progetto aziendale riguardasse una sola delle sottomisure tra le tre (4.1, 6.4 e 8.1) e la dotazione di questa fosse stata esaurita da chi lo ha preceduto in graduatoria, anche se in posizione utile, verrebbe escluso dal premio di primo insediamento. A meno che il giovane agricoltore non intenda e possa realizzare il progetto esclusivamente con fondi propri.

La buona notizia che circola tra tavoli e tavolini tecnici che si riuniscono all’Assessorato Agricoltura è che delle numerosissime domande di primo insediamento (dovrebbero essere duemila quelle ammissibili) il finanziamento in futuro potrebbe estendersi ad almeno altri trecento soggetti, oltre i mille per cui è sufficiente l’attuale dotazione. Insomma si farà come è già avvenuto negli anni passati per le misure ad investimento: si scorreranno le graduatorie fin dove consente la dotazione finanziaria. Dotazione che, secondo quanto anticipato dall’assessore Edy Bandiera, potrebbe essere aumentata di ben 25 milioni di euro spostando risorse da altre misure meno strategiche o grattando qui e là tra le economie che si realizzeranno.

Non è rimasto molto da impegnare dei 2 miliardi e duecento milioni di euro del Psr più ricco d’Italia. Tra impegni pluriennali su misure messe a bando con la vecchia programmazione (biologico) e scorrimento fino ad esaurimento delle graduatorie di misure messe a bando con il Psr 2007-2013 e i nuovi bandi già chiusi, la dotazione del Psr 2014-2020 è stata consumata quasi totalmente. Per questo a fine 2018 non è stato difficile dimostrare di avere superato di oltre 185 milioni di euro il traguardo imposto da Bruxelles (che era di 377 milioni di euro). Circostanza che ha significato per la Sicilia evitare il temuto disimpegno.

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