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Maltempo ha messo a dura prova anche Messina: non ancora calcolabili i danni
di Annalisa Ciprì

Il maltempo ha distrutto interi alveari, ha frustato rametti di noccioleti e spezzato tralci di vigneti portanti la fruttificazione. I fortissimi venti hanno causato danni tanto gravi da invalidare la produzione futura e svilire le somme investite nella coltivazione di piante ormai inesistenti.

Nei giorni scorsi si sono registrate violente raffiche di vento fino a 126 Km/h a Santa Lucia, 115km/h a Barcellona Pozzo di Gotto, 98km/h a Falcone e 97km/h Milazzo. Lo scirocco ha spazzato distese di patate, ha falciato teneri fagiolini e raso al suolo coltivazioni di ortaggi.

La tempesta di vento e di pioggia ha falciato la zagara, facendola cadere e provocando un danno consistente ai frutti estivi, quali bianchetti e verdelli pesantemente compromessi.

Gli agrumeti, perdendo buona parte della produzione ancora sugli alberi, di certo subiranno forti attacchi di malsecco. Preoccupanti anche gli effetti sull’olivo, perché il ciclone non soltanto ha spazzato via le mignole, ma l’incidenza di eccessiva umidità e nebbia hanno compromesso l’allegagione.

Confagricoltura Messina invita le aziende agricole a presentare la segnalazione danni all’Ispettorato Provinciale di Agricoltura competente.

Inoltre, come portavoce delle ingenti difficoltà subite dal settore agricolo messinese, chiede alle Istituzioni che si dichiari lo stato di emergenza regionale e quello di calamità nazionale, non trascurando l’urgenza di una fattiva prevenzione in ragione dei repentini cambiamenti climatici e la necessità di sostenere un metodo di coltivazione sostenibile.

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