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Le bollicine dell’Etna: la Sicilia terra di spumanti
di Annalisa Ciprì

La Sicilia vanta tantissime eccellenze, tra queste la spumantistica ha tradizioni antichissime. Se si pensa allo spumante, la nostra regione sicuramente non è la prima che generalmente ci viene in mente, eppure soprattutto sulle pendici dell’Etna la produzione sta crescendo in modo esponenziale.

Nel 2011 erano circa venti le aziende siciliane che producevano spumanti, con una trentina di etichette. Oggi, per raggiungere questi numeri bastano le sole cantine dell’Etna. In tutta la regione attualmente le aziende che producono spumanti sono circa 80 per circa 150 etichette, di cui circa il 20% spumanti rosè e l’80% spumanti bianchi ottenuti o da uve a bacca bianca o da uve a bacca nera vinificata in bianco.

COME SONO DISTRIBUITI

Molte aziende produttrici si trovano nell’ areale etneo dove troviamo il Nerello Mascalese, vinificato sia in rosato che in bianco, il Carricante, lo Chardonnay ed il Pinot Nero.

Nella Sicilia occidentale e centro occidentale gli spumanti sono principalmente a base, tra cui a bacca bianca, di Grillo, Chardonnay, Catarratto, Inzolia, Zibibbo, Grecanico, ed inoltre, una grossa cantina sociale utilizza lo Chenin blanc, tra le cultivar a bacca grigia e nera il Nero d’Avola (vinificato sia in bianco che in rosato), il Pinot Nero (vinificato sia in bianco che in rosato) e il Pinot grigio.

Nella Sicilia sud orientale, invece, vengono impiegate uve di Nero d’Avola e Frappato, per gli spumanti rosati, mentre per gli spumanti bianchi il vitigno più rappresentativo è il Moscato bianco.

I DATI

Nel 2022 sono stati imbottigliati in totale 9.975 di vini spumante sia DOC che IGT, un numero considerevole se prendiamo in considerazione i dati degli anni scorsi.

 

Se si esamina l’incidenza rispettiva delle denominazioni negli ultimi tre anni, si nota che la quota di spumanti a DOC Sicilia è salita ininterrottamente dal 33% del 2018, al 35,4% del 2019 al 40% del 2020 sino al 44,7 % nel 2021, quella degli spumanti a IGT Terre Siciliane è scesa dal 38% del 2018 al 36,5% del 2019, a quasi il 30% del 2020 per poi risalire leggermente nel 2021 con il 31,5, l’incidenza degli spumanti a DOC Etna cresce dal 9,8% all’11% del 2019 e a quasi il 18% nel 2020 per poi registra una flessione nel 2021 scendendo al 12,8%, mentre quella  dei vini spumanti varietali è in continua diminuzione passando  dal 17,3% del 2018, al 16% del 2019, all’11,5% nel 2020, per poi diminuire ulteriormente sino al 9,8%.

DOC Alcamo, Delia Nivolelli, Erice, Etna, Noto, Pantelleria, Sicilia, Siracusa sono le 8 denominazioni che contemplano nel proprio disciplinare la tipologia spumante.

 

Si può inoltre vedere come negli anni, sino al 2019, per tutte e  tre le denominazioni più rappresentative (DOC Sicilia, Terre Siciliane,  DOC Etna) il trend sia sempre in crescita, questo perché sempre più aziende si sono volute cimentare nella produzione di questa categoria di prodotto, in particolare sono notevolmente aumentati i volumi degli spumanti imbottigliati a DOC “Sicilia”, e anche perché questa rappresenta una efficace leva di marketing.

Ulteriore aumento degli spumanti a DOC Sicilia negli ultimi anni è dovuto al divieto del riferimento ai vitigni Nero d’Avola e Grillo per l’IGT Terre Siciliane; infatti nel 2018 , rispetto il 2017, si nota una notevole crescita degli spumanti a DOC Sicilia, trend crescente che si conferma anche nel 2019 e nel 2020, annata nella quale per la prima volta i quantitativi di vini spumanti imbottigliati a DOC Sicilia superano quelli imbottigliati a IGT Terre Siciliane così come anche nel 2021, mentre nel 2022 si registra una crescita degli spumanti a IGt Terre Siciliane e una diminuzione degli spumanti a DOC Sicilia.

PERCHE’ IL TERRITORIO DELL’ETNA?

Attorno al vulcano si trova una sorta di “ferro di cavallo” che distingue le pendici in tre zone che sono molto diverse tra loro. Su quelle meridionali, le vigne reggono fino a 1200 metri. Sul versante nord, dove i venti freddi spirano rimbalzando sulla neve, non vanno oltre i 600 metri. Sulle colline orientali che guardano allo Ionio, invece, si crea un microclima adatto proprio alla produzione di spumanti. Quando cala il sole si nasconde dietro la montagna, privando le vigne di circa 2-3 ore di luce diretta, quindi l’ombra consente alle uve di non sovraccaricarsi di antociani (le sostanze coloranti) e di non arrivare a totale maturazione, mantenendo così quell’acidità fondamentale per produrre bollicine. Questo particolare microclima permette quindi di produrre spumanti (in bianco) da uva rossa, “proprio come lo Champagne”.

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