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La Sicilia è la prima a tavola: sarà “Regione europea della gastronomia 2025”
di Annalisa Ciprì

Cibo, vino, arte, cultura e turismo, la nostra Sicilia è fatta di tutto questo. Un patrimonio così ampio da renderci orgogliosi. Quindi, ci sono tutti gli elementi per essere la “Regione europea della gastronomia 2025“, prestigioso riconoscimento internazionale assegnato dall’International institute of gastronomy, culture, arts and tourism (Igcat).

Di fatto, è la prima regione italiana che centra l’obiettivo del riconoscimento internazionale di Regione europea dell’enogastronomia. L’ Igcat si è pronunciata a favore con una “raccomandazione” espressa dalla presidente di giuria Diane Dodd. Qualità e varietà dei prodotti e ricchezza delle esperienze fatte rendono quella della Sicilia una candidatura eccellente.

La nomination della Sicilia è nata durante lo scorso Vinitaly, il salone internazionale del vino e dei distillati, sotto la spinta del dipartimento regionale dell’agricoltura, guidato da Dario Cartabellotta, è stata gestita e promossa dal Consorzio Dos Sicilia, in stretta collaborazione con il Consorzio di tutela dei vini della Doc Sicilia (Denominazione di origine controllata), il Consorzio del cioccolato di Modica e una rappresentanza di istituti alberghieri del territorio.

La gastronomia sicuramente è un settore che favorisce la sostenibilità, promuove la biodiversità e attrae il turismo mantenendo le tradizioni e preservando l’identità e l’autenticità delle destinazioni. La gastronomia e la produzione agroalimentare sono le variabili strategicamente più importanti che influenzeranno il turismo in Sicilia. Per questo motivo la Regione Siciliana intende avviare svariati eventi sia per raccogliere ulteriori suggerimenti per integrare gli obiettivi specifici sia per coinvolgere il maggior numero possibile di soggetti pubblici e privati. Questo coinvolgimento sarà alla base di un rinnovato rilancio dell’identità gastronomica siciliana e di un sistema comune di promozione turistica.

Il tour della delegazione per valutare e verificare gli elementi presentati nel dossier a sostegno della candidatura della regione Sicilia, svoltosi dal 4 all’8 settembre, ha toccato due dei maggiori parchi archeologici della Sicilia occidentale: la Valle dei templi di Agrigento e Selinunte. Inoltre, sono stati programmati incontri e confronti con oltre 70 operatori dell’agroalimentare, con l’Università in tema di ricerca e innovazione e con i custodi della memoria del patrimonio enogastronomico dell’Isola.

 

Punti del piano strategico del ‘25

  1. Migliorare l’immagine di una delle principali regioni gastronomiche internazionali e di una destinazione turistico-culturale
  2. diventare una destinazione gastronomica internazionale ben nota e riconosciuta
  3. aumentare la creazione di valore nella produzione alimentare sostenibile collegando le comunità della conoscenza e le industrie 4. creare nuovi posti di lavoro nel settore turistico e fare del turismo gastronomico un vettore chiave di sviluppo e attrattività. 5. promuovere il Modello di Fattoria Sociale per il contenimento del problema dello spopolamento rurale
  4. sviluppare una forte strategia di marketing territoriale attorno a marchi forti per trasmettere l’identità regionale
  5. accrescere le culture e le attività educative per una più profonda consapevolezza del valore della gastronomia e dell’agroalimentare siciliano
  6. tutelare e trasmettere alle generazioni future le più antiche tradizioni gastronomiche siciliane
  7. accrescere la brand identity della gastronomia siciliana per una più radicata valorizzazione a livello internazionale e una più forte promozione interna e territoriale
  8. promuovere azioni di resilienza ai cambiamenti climatici nel mondo agroalimentare e stimolare la sensibilità dei consumatori sul rapporto tra resilienza ai cambiamenti climatici e consumi alimentari.

Il titolo di Regione Europea della Gastronomia 2025 consentirebbe, quindi, alla Sicilia di raggiungere il suo macro obiettivo di progressi significativi, osservabili e valutabili nei prossimi anni attraverso varie iniziative che si impegna ad avviare come la difesa della biodiversità, la promozione turistica, la tutela dell’ambiente, la crescita economica e l’inclusione sociale e le alleanze con le culture e settori creativi, con la gastronomia come facilitatore del processo. Quindi, promuovere e valorizzare la ricchezza e l’unicità delle risorse e delle eccellenze siciliane, favorendo l’integrazione, l’inclusione e la salvaguardia delle ricette storiche della gastronomia siciliana, nonché salvaguardia della biodiversità naturale e culturale e attività per la resilienza climatica.

Tutto ciò per cercare in qualche modo di recuperare e valorizzare il passato ma anche per favorire l’innovazione e il confronto e la collaborazione internazionale.

 

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