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I frutti antichi, patrimonio nascosto di quello che fu la Conca d’Oro
di Angela Sciortino

(di Redazione) Di frutti antichi dell’agro palermitano e delle tradizioni agricole ormai in disuso si parlerà nel pomeriggio (14,30) di oggi, mercoledì 20 dicembre, nell’Aula magna del Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali di viale delle Scienze. Nel seminario intitolato “Il patrimonio nascosto: viaggio attraverso le cultivar e i frutti antichi siciliani” organizzato da Onda universitaria con Agroethica si ripercorreranno tempi ormai perduti in cui lo stretto legame della città con il mondo rurale si concretizzava con l’entità centrale definita “u jardinu”: un complesso costituito da un arboreto multiplano, formato da un agrumeto dominante, da nespoli, olivi ed altre essenze, ognuna delle quali espleta una determinata funzione all’interno del sistema arboreto.

Dell’agro palermitano a tutti noto come Conca d‘Oro è rimasto ormai ben poco: l’urbanizzazione e il cemento hanno cancellato il verde storico, le antiche varietà di fruttiferi e tutto il patrimonio agronomico, locale e culturale. Insieme a questi rischiano l’oblio anche le ricette tradizionali che si basano sui prodotti della terra tipici del luogo.
La storia e l’origine dell’agricoltura della Conca d’Oro è stata influenzata dai molti popoli che vi si sono succeduti. Tutti hanno apportato di volta in volta modifiche e miglioramenti nel sistema di coltivazione e irrigazione, nonché nuove specie che ben si sono adattate al nostro areale. La storia della Conca d’Oro e di tutta l’agricoltura che vi si svolgeva fa parte della tradizione tipica palermitana che ha influenzato e continua a influenzare, ma sempre di meno, lo stile di vita dei cittadini. A cominciare da come cucinano e si alimentano. Anche la memoria delle varietà e dei frutti antichi si sta perdendo, a mano a mano che i vecchi, depositari di questi ricordi, passano a miglior vita.

Al seminario moderato da Pietro Columba, docente di economia ed estimo rurale dell’Università di Palermo, interverranno: Rosario Schicchi, docente presso il Dipartimento di Scienze Agrarie, Ambientali e Forestali e Direttore dell’Orto Botanico, Vittorio Li Puma, presidente della Cooperativa PetraViva Madonie titolare di un progetto per la individuazione e conservazione delle antiche varietà di fruttiferi, Giulia Cancilla, studentessa del corso di lauera in Scienze e tecnologie agrarie, Angelo Bruno dell’Associazione Ideestortepaper.
Alla fine del seminario,la classica “lenticchiata” offerta da Agroethica.

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