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Grani antichi siciliani, cooperativa punta a sinergie tra produttori e piccoli pastifici artigianali
di Roberta Mannino

grani antichi siciliani
La filiera dei grani antichi fa il salto di qualità e, nonostante superi i numeri della dimensione artigianale, lo fa senza assumere le caratteristiche della produzione industriale. 
I primi 50 mila pacchi di pasta a marchio “Sicilia naturalmente”, realizzata con il Russello, un grano antico siciliano, sono da pochi giorni sugli scaffali del Centro Olimpo di Palermo. Ma presto – assicurano alla Legacoop Sicilia – potrebbero trovarsi presso i supermercati Coop, Conad e Famila. L’iniziativa è stata presentata in anteprima assoluta a produttori, trasformatori, professionisti, rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni di categoria durante l’aperitivo culturale organizzato ieri, 8 luglio, presso la Sala Lanza dell’Orto botanico di Palermo. Il progetto grani antichi è frutto di una nuova forma di collaborazione tra diversi attori della filiera cerealicola – produttori, ricercatori, trasformatori – messa in campo dalla cooperativa “Nature and Mediterranean Food” che, promossa da Legacoop Sicilia, in questi giorni muove i primi passi nel grande mercato del cibo d’eccellenza.
L’obiettivo è di riuscire a coniugare qualità artigianale e grandi numeri. E rappresenta un grande impegno ma anche una grande scommessa. Scommessa che secondo Margherita Tomasello, già fondatrice dell’Accademia della Pasta siciliana e presidente del Cda della coop “Nature and Mediterranean Food”, sarà giocata con tanti punti a favore. A cominciare dalla certificazione biologica per tutto il grano utilizzato – grano che sarà fornito dalla coop Probio.si – e dalla qualità tracciata con il sistema delle blockchain. 
Il progetto si basa sulle numerose sinergie che coinvolgono molini e pastifici artigianali, le cui potenzialità produttive sono molto lontane dalla saturazione. «Sosteniamo un progetto nuovo e un percorso inedito in cui le diverse competenze,professionalità e relazioni personali vengono messe a sistema nell’interesse di tutta la filiera. Dalla riuscita di questo progetto potranno beneficiarne sia i produttori agricoli che i piccoli trasformatori», dichiara Filippo Parrino, presidente di Legacoop Sicilia. E continua: «Anche Legacoop farà la sua parte facendo leva sulla Gdo del sistema cooperativo che rappresenta il collettore finale naturale per i prodotti dei cooperatori». 
Il progetto della pasta di grani antichi portato avanti dalla Nature and Mediterranean Food rappresenta l’anello mancante della filiera. Ma a differenza del passato non si concretizza, almeno per il momento, con la costruzione di nuovi stabilimenti industriali. «La nostra forza – spiega Tomasello – saranno i pastifici artigianali che attualmente lavorano per pochi giorni alla settimana e con i quali, grazie alla sicurezza della fornitura di grano antico siciliano bio assicurata dalla coop Probio.si, riusciremo a costruire vincenti sinergie».
Il modello di business scelto per la pasta di grano duro antico bio, rappresenta la naturale evoluzione di due progetti di ricerca finanziati con i fondi europei a gruppi operativi in entrambi i casi con capofila la coop Probio.si. Il primo, quello denominato Sfinge, finalizzato alla creazione di un Sistema Qualità Integrato Cereali Sicilia (SICS) è stato finanziato con la misura 16.1 del Psr Sicilia 2014-2020. Il secondo che porta il nome di Circe, è stato finanziato dal Gal Madonie e ha generato una carta di identità genetica dei grani antichi siciliani.
Infine, per il futuro, tengono a sottolineare i soci della coop Nature and Mediterranean Food, non ci si limiterà alla pasta: «Il sistema di certificazione e la qualità garantita saranno il comune denominatore di altri prodotti d’eccellenza con il nostro marchio».
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