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Finisce la gestione commissariale, nuova governance all’Istituto per l’incremento ippico
di Angela Sciortino

Istituto per l'incremento ippico

(di Redazione) Dopo anni di gestione commissariale, intercalata dalla brevissima stagione di un consiglio di amministrazione, l’Istituto per l’incremento ippico torna ad avere un regolare Consiglio di amministrazione. Lo ha deciso il governo Musumeci che ha proceduto a designare i nuovi amministratori dell’Ente che si occupa della tutela e selezione genetica del patrimonio equino in Sicilia.

Istituto per l'incremento ippicoLa presidenza va a Caterina Grimaldi di Nixima, erede di una delle più antiche famiglie di allevatori di cavalli e promotrice, nell’Ottocento, dell’allevamento in Sicilia del famoso “cavallo orientale”. Consiglieri sono l’avvocato Prospero Cocimano e il veterinario Salvatore Di Maria.

«Auguro buon lavoro al nuovo organo di governo dell’Istituto –  ha commentato il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci incontrando i componenti del Cda, insieme al direttore Alfredo Alessandranella consapevolezza che la loro riconosciuta competenza e passione sarà al servizio della valorizzazione del comparto ippico, della tutela e salvaguardia degli equidi, nell’ottica del rilancio dell’Istituto, dopo una lunga stagione di crisi».

La gestione commissariale, durata fino alla nomina del nuovo organo di governo, è stata in capo a Francesco Azzaro che, quando venne nominato a febbraio dello scorso anno, doveva restare in carica solo 60 giorni. Il Commissario subentrò a un Cda composto da Maria Stimolo (presidente), Giovanna Segreto e Antonio Console (tutti interni all’amministrazione regionale) che, nominato da Antonello Cracolici negli ultimi mesi del suo mandato di assessore, durò in carica per poco meno di un anno.

Assieme al nuovo Cda dell’Istituto per l’Incremento Ippico di Catania, sono arrivati pure i quattrini per mettere in sicurezza la Tenuta di Ambelia, la più antica stazione di monta equina della Sicilia dove l’Istituto alleva e mantiene il cavallo purosangue orientale, razza in via d’estinzione.

Appartenuta ai principi Branciforti, la Tenuta Ambelia sorge a circa 40 Km dal capoluogo etneo, nel territorio di Militello Val di Catania. Si estende circa 45 ettari, coltivati attualmente a foraggere e uliveto, sono presenti numerosi caseggiati di notevole valore storico ed artistico ed è destinata a diventare in tempi brevissimi, assicurano alla Regione, un polo di attrazione di arte e natura. Il governo Musumeci ha destinato al centro che sorge nel territorio del Comune di Militello Val di Catania quasi 1,3 milioni di euro. Serviranno principalmente a ristrutturare e ad adeguare i canali di raccolta delle acque piovane dopo i danni subiti dall’azienda a causa dell’alluvione del 19 ottobre scorso.

«Si tratta – spiega il presidente della Regione Nello Musumeci – di lavori d’urgenza che potranno essere affidati nel giro di quarantacinque giorni. La tracimazione delle acque a causa del maltempo ha allagato i terreni e rappresenta un pericolo sia per le scuderie, capaci di accogliere decine di purosangue, che per le altre strutture. Ambelia, a maggio, ospiterà la Fiera mediterranea del cavallo, il più grande evento equestre del centro-Sud, che diventa per noi un’occasione di grande prestigio: dobbiamo arrivarci preparati per mettere in vetrina, nel migliore dei modi, ciò che oggi sicuramente rappresenta il fiore all’occhiello dell’Istituto di incremento ippico della Sicilia».

Un altro progetto per la riqualificazione paesaggistica e la valorizzazione della Tenuta, prevede anche la risistemazione degli impianti sportivi danneggiati e dei percorsi interni. È già stato finanziato dal dipartimento dei Beni culturali e i lavori saranno affidati nei prossimi giorni.

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