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E’ crisi per le mandorle, prezzi troppo bassi: “Sos”
di Annalisa Ciprì

I prezzi delle mandorle siciliane sono troppo bassi. I produttori lanciano l’Sos: la coltura in Italia e in Europa rischia di essere abbandonata.

Oggi le mandorle con il guscio in azienda vengono acquistate a 1,20 euro al chilo e se ne producono circa una tonnellata per ogni ettaro e per questo motivo quest’anno in molti hanno deciso di lasciare il prodotto sulla pianta. In tanti poi si interrogano se non sia il caso di estirpare le piante di mandorlo, rinunciando a decenni di lavoro, a sacrifici e investimenti.

A rischio abbandono ci sono 32 mila ettari in Sicilia e 19 mila in Puglia con una concentrazione nelle province di Bari, Agrigento e Caltanissetta (da sole rappresentano il 54 per cento della mandorlicoltura italiana).

A pensarla cosí non solo gli agricoltori siciliani che detengono la maggiore superficie mandorlicola italiana (32 mila ettari). Perfino gli organizzatissimi spagnoli non ce la fanno a competere con i colleghi della California che quest’anno, tramite l’Almond Board, hanno immesso sul mercato mondiale le giacenze del 2022: 350 mila tonnellate di prodotto sgusciato a prezzi stracciati che al porto di Gioia Tauro viene pagato 3,50 euro al chilogrammo.

“Non vorremmo disturbare troppo il presidente Schifani e il suo governo, ma tra una lite per la spartizione delle poltrone e una per accaparrarsi le posizioni di potere potrebbero anche occuparsi della Sicilia?” Così Fabio Venezia, deputato regionale del Pd in Sicilia.

“Ad esempio interessandosi della crisi profonda del settore mandorlicolo, che rappresenta circa l’80% della produzione nazionale con ben 48.000 ettari di superficie coltivata e 600 mila quintali raccolti in media ogni anno. Negli ultimi anni il prezzo di vendita ha subito un decremento di oltre il 60%, mentre i costi di produzione sono quasi triplicati. Una situazione insostenibile per i produttori. Abbiamo – conclude Venezia – chiesto iniziative urgenti per sostenere il comparto in questa fase di difficoltà”.

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