Sicilia Rurale

Da Crea e Unict un pane di grano duro e fibre di agrumi alleato della salute

(di Redazione) Un pane ad alto contenuto di fibre, arricchito per la prima volta con le fibre contenute nella farina di agrumi. Lo hanno sviluppato i ricercatori del Crea, e in particolare quelli dei centri di Cerealicoltura e Colture Industriali e di Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura.  

Lo scopo di questa ricerca condotta insieme al Dipartimento di Agricoltura Alimentazione e Ambiente dell’Università di Catania e i cui risultati sono stati recentemente pubblicati sulla prestigiosa rivista Frontiers in Nutrition, è duplice: uno ambientale e l’altro salutistico.

L’uso di fibre di agrumi nella panificazione può essere considerato un’alternativa ecologica per il riutilizzo e la valorizzazione degli scarti e dei sottoprodotti della lavorazione degli agrumi. È noto, infatti, come il pastazzo (buccia, polpa e semi), sottoprodotto della lavorazione degli agrumi, ancora oggi rappresenti un oneroso rifiuto, con elevati costi di smaltimento e problematiche ambientali, vista la produzione pari a circa 500 mila tonnellate all’anno.

Lo scopo salutistico della ricerca risiede nella diffusa consapevolezza che le fibre alimentari aiutano a mantenersi in salute e contribuiscono a prevenire le malattie cardiovascolari e l’insorgenza del diabete di tipo 2. Nella farina di agrumi, ottenuta dopo numerosi lavaggi ed essiccazione del pastazzo, sono presenti fibre per oltre il 70 per cento; di queste circa il 60 per cento è di tipo insolubile e il restante per il 40 per cento di tipo solubile. Così i ricercatori hanno verificato la possibilità di realizzare un pane di grano duro che avesse caratteristiche salutistiche più marcate – per la maggiore presenza di fibre – rispetto a un normale pane integrale.

Ma vediamo cosa hanno fatto i ricercatori. A partire dalla semola e dalle parti della crusca più facilmente digeribili dal nostro organismo (differenti percentuali di cruschello e tritello), sono state prodotte in un panificio industriale pagnotte di pane di circa un chilogrammo con l’aggiunta di due tipologie di fibre di agrumi (arancia rossa e limone), da sole o miscelate, a due differenti livelli (1,5 e 2 per cento). 

I ricercatori, quindi, hanno valutato gli effetti delle diverse tipologie e livelli di fibra di agrumi, dei differenti tempi di conservazione (fino a 120 giorni) e della loro interazione sui parametri chimico-fisici e sensoriali del pane dopo la cottura e durante la lunga conservazione, grazie al confezionamento delle pagnotte con speciali film plastici in atmosfera modificata.

Dal punto di vista chimico-fisico, le fibre di agrumi, di differenti tipologie e in diverse percentuali, non hanno avuto alcun impatto sulla conservabilità del pane, sul volume e sul peso, sulla struttura interna e sul pH.

Dal punto di vista sensoriale, i pani arricchiti con fibre di arance rosse e di limone presentano un leggero sapore agrumato, ma qualitativamente risultano simili ai pani che ne sono privi.  Con l’aggiunta di fibre di arance rosse e di limone nella farina di grano duro il pane prodotto può effettivamente definirsi “ad alto contenuto di fibre”, perché presenta valori superiori ai 6 g per 100 g di prodotto, soglia minima secondo quanto previsto dal Reg. CE 1924/2006.

Il pane integrale tradizionale, invece, si compone anche dello strato più esterno del seme (la cosiddetta crusca a foglia larga), quella parte che contiene fibra 100 per cento insolubile, non digeribile e che può incidere negativamente sulle caratteristiche fisiche e sensoriali dei prodotti da forno (volume, altezza, alveolatura interna, aspetto esterno, rugosità della crosta, odore, colore, sapore). A differenza, quindi, di un pane prodotto con uno sfarinato integrale 100 per cento di grano, quello arricchito con le farine di agrumi preserva le caratteristiche fisiche e sensoriali del pane tradizionale, ma con un maggiore valore nutrizionale.

© Riproduzione Riservata