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Crisi dell’uva da tavola. Cia Sicilia chiede all’Abi il rinvio delle scadenze bancarie
di Angela Sciortino

uva da tavola vino

(di Redazione) È crisi nera per i produttori di uva da tavola. Il 2019 doveva essere l’anno della ripresa dopo le batoste dell’anno scorso provocate dal cracking che ha rovinato gran parte della produzione. A sorprendere i produttori una crisi di mercato inaspettata con scambi commerciali limitati ed export in flessione. In attesa di concertare insieme alle istituzioni regionali qualche rimedio Rosa Giovanna Castagna, presidente regionale della Cia ha scritto all’Associazione bancaria italiana (Abi) per chiedere il rinvio di tutte le scadenze bancarie.

«Abbiamo chiesto al sistema bancario di aiutare gli agricoltori produttori di uva da tavola con il rinvio delle cambiali agrarie e, in generale, di tutte le scadenze bancarie di mutui e prestiti contratti dagli agricoltori con le banche», dice Rosa Giovanna Castagna, presidente regionale della Cia Sicilia intervenendo sulla complessa campagna dell’uva da tavola per larga parte compromessa.

Nonostante due marchi a Igp, quello dell’uva Italia di Canicatti e quello dell’uva da tavola di Mazzarrone, da due anni gli agricoltori produttori di Uva da tavola non riescono a “fare reddito”.

«Ai produttori l’uva viene pagata troppo poco», evidenzia Castagna. E snocciola i prezzi davvero poco soddisfacenti: intorno ai 40 centesimi/kg per le varietà tradizionali. Meglio va solo per le varietà apirene. In Italia i canali di sbocco sono rappresentati dalla Gdo (Grande distribuzione organizzata) dove il prodotto spunta prezzi elevati a causa di una filiera molto lunga dove si realizzano troppe speculazioni. A questo si aggiunge il mercato estero che è in forte flessione.

«Lo scorso anno – ricorda Castagna – il prodotto è stato fortemente deprezzato per via del fenomeno del “cracking”, lo spacco dell’acino; quest’anno si assiste a una grave crisi di mercato, accompagnata dal deprezzamento causato dagli eventi meteorologici. Le quantità vendute sono limitate e spesso a prezzi che non coprono neanche i costi di produzione».

Nell’aula consiliare del comune di Mazzarrone, uno dei comuni che risente maggiormente di questa crisi, si è tenuta recentemente una affollata assemblea organzzata dalla Cia-Agricoltori Italiani, a cui hanno partecipato circa 200 persone tra agricoltori, amministratori locali, sindaci e rappresentanti dei Consorzi di tutela. A seguire un incontro con l’assessore Bandiera che si è reso disponibile a sostenere il comparto, condividendo le richieste formulate da Cia Sicilia affinché questo comparto possa essere messo nelle migliori condizioni di uscire definitivamente dalla crisi.

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