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Crisi climatica e conseguenze sull’agricoltura. Cia: “Una delle sfide più allarmanti che stiamo affrontando”
di Annalisa Ciprì

Ormai da alcuni anni la comunità scientifica ha affermato il dato preciso per il quale il clima del Pianeta stia cambiando in modo preoccupante. Ad oggi siamo di fronte a fenomeni climatici sempre più frequenti, estremi e devastanti.

La temperatura media delle città italiane, infatti, mostra una tendenza alla crescita. Secondo i dati Istat l’aumento riguarda il periodo che va dal 1971 al 2021, ma si registrano valori più accentuati negli ultimi 10 anni, in particolar modo per 49 città. In testa abbiamo Catania, con un incremento di +2,1°C, a seguire Enna (+1,3), Agrigento e Caltanissetta (+1,1).
I giorni estivi (con temperatura maggiore di 25°C) e delle notti tropicali (con temperatura minima maggiore a 20°C), sono in aumento. In media, i primi, sono stati 120 nel 2021, quattro in più rispetto al periodo 2006-2015. Per le seconde siamo a 44 notti, 6 in più.

Per quanto riguarda le precipitazioni medie, diversamente dalle temperature, abbiamo un calo nel 2021. Nei capoluoghi di provincia ha piovuto in media 746 mm, con una diminuzione di -119,4 mm rispetto al periodo 2006-2015. Un dato che esprime il fenomeno della siccità, giorni senza pioggia che nel 2021 sono aumentati vertiginosamente.

Il grido di allarme sulle forti conseguenze arriva dai vertici della Confederazione Italiana Agricoltori (Cia). Negli ultimi anni, infatti gli eventi estremi come la siccità, bombe d’acqua e gelate tardive sono state le cause di una forte perdita del raccolto di frutta e verdura.
Il cambiamento climatico è una delle sfide più complesse e allarmanti che stiamo affrontando. L’aumento delle temperature, sommato agli squilibri metereologici, ha effetti devastanti sull’agricoltura – ha detto il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini – cambiando la geografia delle colture, ma soprattutto riducendo le produzioni, con conseguenze dirette sia sui redditi degli agricoltori che sulla sicurezza alimentare”.

LA SOLUZIONE

La proposta è avanzata data dalla stessa Cia, ovvero il via libera ad un miglioramento genetico per lo sviluppo di piante più resistenti allo stress idrico, climatico e alle malattie, così da poter tutelare sia la produttività che la sostenibilità del settore primario.
E’ prioritario garantire il reddito delle imprese agricole che sono chiamate sempre più ad utilizzare metodi Green e di salvaguardia dell’ambiente. Vogliamo portare a conoscenza degli imprenditori alcune reali possibilità di integrazione del reddito agricolo e dei meccanismi per poter accedere ai contributi previsti nell’ambito della gestione del rischio”, così ha sottolineato il presidente di Cia Sicilia Graziano Scardino.
In prospettiva, sarà affrontato anche il grande tema del corretto e razionale sfruttamento delle risorse irrigue ed idriche. Il nuovo disegno di legge sul riordino dei consorzi di bonificaha concluso Scardino – deve risolvere l’annoso problema del commissariamento ma deve anche garantire l’acqua alle imprese agricole poiché le filiere produttive regionali che si affacciano sui mercati europei e internazionali, hanno necessità di tutti i mezzi tecnici produttivi al fine di ottenere la migliore qualità“.

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