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Collesano, il “bolide” della ceramica nel cuore delle Madonie | CLICCA PER IL VIDEO

 

ARTICOLO DI MARIANNA GRILLO

Collesano rappresenta il simbolo della passione di un territorio abituato a correre a due velocità. Quella più intensa, che ricorda il mito della Targa Florio e che oggi sfida i ritmi incessanti della contemporaneità e quella più lenta, più dolce, legata a tradizioni antiche come l’arte della ceramica che, nei collesanesi, trova ancora radici salde.

Il comune di Collesano é situato sul versante settentrionale delle Madonie, alle pendici del monte Poggio Grotta del Signore e circondato da suggestivi paesaggi di montagna tra i torrenti Mora e Zubbio.  La sua posizione geografica, accontenta diverse tipologie di turisti in quanto dista a meno di mezz’ora dalle località di mare e di montagna più gettonate del territorio come Cefalù e Piano Battaglia.

UN PO’ DI STORIA…

Qal’at as-sirat (“Rocca della retta via”), antenata dell’odierna Collesano, fu distrutta e abbandonata nel XII secolo per volere di re Ruggero e trasferita nel sito dove si trova l’abitato odierno. A nord di quest’ultimo, di fronte l’antica Chiesa dell’Assunta, prima Chiesa Madre di Collesano, sorge il Castello. La prima attestazione certa relativa alla fortificazione, risale al 1337, quando il nobile Giovanni Caltagirone maior confermava di aver ricevuto dal conte Francesco Ventimiglia una cospicua somma di denaro. Nel 1693, venne pesantemente danneggiato da un devastante terremoto che tuttavia non ha sottratto fascino allo scenario offerto dai ruderi del castello. Circondati da ciò che resta delle mura del maniero, si può ammirare una splendida veduta dall’alto su Collesano, sul Monte d’Oro e sulla sottostante vallata aperta sul Mar Tirreno.

Per uno sguardo sulla realtà storico-artistica del territorio, ci siamo affidati a Carlo Giacomarra,  Responsabile del Settore Cultura Comune Collesano.

Collesano è ricca di opere d’arte. La Chiesa di San Sebastiano e Fabiano (Chiesa del Collegio), custodisce  due opere in legno policromo “Madonna” e “San Giovanni”, di Francesco di Valdambrino , uno tra i principali scultori senesi vissuto tra la fine del ‘300 e gli inizi del ‘400. La Basilica di San Pietro e le altre chiese conservano piccoli tesori artistici come gli affreschi di Gaspare Bazzano, detto lo Zoppo di Gangi, le Cantorie di Giacomo Lo Varchi, l’Adorazione dei Magi e Lo Spasimo di Sicilia. Di particolare importanza, il Cristo Pensile al centro della navata principale della basilica, autentico unicum a livello nazionale ed europeo. Il nucleo originario di Collesano nasce attorno al castello (attualmente in fase di restauro), da cui si può vedere la chiesa più antica del paese, l’ex Matrice dedicata all’Assunta, conosciuta anche come Chiesa di Santa Maria La Vecchia. Risale attorno al 1140 ma, del periodo medievale rimane solo un portale ad arco acuto e un frammento di affresco del 400. Nel corso dell’anno molte attività culturali si svolgono all’interno della biblioteca comunale, con incontri, presentazioni di libri, conferenze ma, è soprattutto in estate, tra luglio e agosto, che si concentrano le principali attività in considerazione del fatto che proprio in questo periodo, rientrano gli “emigrati” di Collesano. Altre tradizioni sono “A Cerca”, una rappresentazione sacra del Venerdì Santo e il Carnevale con balli, travestimenti e premi per le migliori maschere realizzate artigianalmente.

Artigianato, agricoltura e allevamento, valorizzano il territorio collesanese e la sua specificità come spiegano Sandra Invidiata, allevatrice e il ceramista Giuseppe Manganello.

Collesano si presta molto alle attività agricole e allevatoriali. L’allevamento è prevalentemente ovino e bovino e vanta un’antica tradizione. Tanti giovani oggi decidono di tornare alla terra sperimentando nuove forme di allevamento e agricoltura (in particolare dedicandosi alla coltivazione di ulivi da cui si ricava un ottimo olio). Ha un tipo di agricoltura diversa, “multifunzionale“, in cui l’attività didattica o turistica, ha preso piede. Il turista viene attratto dalla realtà di questo borgo sia per godere dell’aspetto artistico, sia per calarsi a pieno in quella che è la realtà viva del territorio. Inoltre, essendo facilmente raggiungibile dalle principali città  e dai centri turistici, per un viaggiatore, può essere davvero un luogo piacevole e ideale per un soggiorno.

E a proposito di turisti, nessun visitatore dovrebbe andar via senza portare con sé una ceramica di Collesano. L’arte ceramista ha una tradizione molto antica, ed è risalente almeno al 1500. A spingere la produzione prima e la creatività poi dei collesanesi, l’esistenza di una cava d’argilla a Bovitello. Caratteristico lo “Stazzone”,  un antico quartiere situato nella parte esterna del paese, vicino al fiume. Vi abitavano e lavoravano i famosi ceramisti di Collesano e in cui si trova la sede delle fornaci per la produzione della ceramica. Tra il ‘600 e il ‘700 Collesano ha conosciuto il boom di produzione nel settore che ha cominciato a dare i primi segni di cedimento a partire dal ‘800. La particolarità della ceramica collesanese  è la varietà con la realizzazione di tantissimi prodotti. Da quelli per l’edilizia(tegole, catusi, mattonelle…) alla produzione per uso domestico popolare. Quest’ultima si identifica con tre colori: il verde ramina, il giallo paglino e il manganese, con le varie combinazioni in base all’estro dell’artigiano. La ceramica collesanese possiede uno spessore artisticamente più elevato con le decorazioni secentesche a trofei realizzate soprattutto per le farmacie o meglio per le antiche aromatarie. Hanno diverse forme: cilindrica (chiamata albarello), più panciuta (a boccia), per poi arrivare a quelle più belle, riccamente decorate e con bellissime raffigurazioni di santi. E’ importante sottolineare come la ceramica di Collesano sia esposta in numerosi e importanti musei siciliani come il Museo etnografico siciliano Pitrè o a Palazzo Abatellis a Palermo ma anche al Museo internazionale della Ceramica a Faenza. Ancora oggi, il borgo è ricco di artigiani e imprenditori che con grande passione e amore portano avanti quest’arte antica.

Il territorio offre materie prime e cibi genuini e prelibati come spiega il ristoratore Giovanni Gulino.

Molti piatti sono a base di funghi e asparagi ma si possono gustare anche formaggi prelibati come la Provola delle Madonie, presidio slow food, ottime carni e salumi e dolci tipici come la cassatina di Collesano e il buccellato. Nella ristorazione si cerca di valorizzare i piatti tipici madoniti. Una ricerca continua sul territorio che valorizza i luoghi e le aziende che ne fanno parte. Far conoscere la realtà quotidiana e condividere prodotti di eccellenza a chilometro zero, fa sentire il turista a casa propria. Ma c’è di più: molti viaggiatori, affascinati dalla bellezza e dall’ospitalità dei collesanesi, hanno già investito o pensano di scommettere su un territorio magico e ricco di opportunità.

NATALE A COLLESANO…

Per il Natale – dice Giacomarra – sono previste diverse iniziative. A Vecchia per l’Epifania, poi un concerto natalizio nella  basilica e, Covid permettendo, tornerà la tradizione che vede le famiglie di Collesano impegnate nella realizzazione dei presepi. Infine, una manifestazione con protagonisti i dolci natalizi, dai i buccellati ai biscotti di Santa Lucia, i cosiddetti “Ucchialeddi”, biscotti a forma di occhi che ricordano il simbolo del martirio della Santa.”

 

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