Sicilia Rurale

Cimice asiatica. Lettera del responsabile del Servizio Fitosanitario Regionale

Spettabile Redazione di Sicilia Rurale

Con riferimento al  commento riportato dal Vostro giornale, inerente la “cimice asiatica”, non si può che rimanere basiti per l’approssimazione strumentale della notizia e per le affermazioni affrettate e superficiali conseguenti. È appena il caso di ricordare che le schede tecniche pubblicate dall’OMP di Acireale, dimostrano professionalità puntuale e responsabile, cosa che ne contraddistingue da sempre l’attività, così come riconosciuto da diverse Istituzioni scientifiche. Per quanto riguarda le indicazioni sull’indirizzo di posta elettronica, se ne conferma l’assoluta correttezza se riferite all’epoca della sua pubblicazione. La modifica dello stesso indirizzo è avvenuto in data successiva per ragioni tecniche legate alla società che gestisce il servizio. È persino banale osservare che sarebbe bastato consultare la pagina ufficiale dell’Amministrazione, per verificarne la nuova identificazione, sito quest’ultimo dal quale, per altro, è stata scaricata la scheda tecnica da parte dei presunti utenti,   che comunque riportava altri riferimenti come il numero di telefono e di fax.

La facile conseguente considerazione, a quanto sopra specificato, è che denigrare l’ Amministrazione è uno sport diffuso che fa bene alla “testata”, a discapito però di un’ attenta verifica della verità.

Giusto per fornire un’ulteriore informazione non dovuta, si comunica che il Servizio Fitosanitario Regionale, in collaborazione con le Università, ha effettuato un attento monitoraggio del fitofago in parola, i cui risultati, che per altro risultano rassicuranti per gli agricoltori siciliani, saranno resi noti a breve.

Certi che vogliate pubblicare nota di rettifica

Cordialmente

Vito Sinatra – Dirigente Servizio Fitosanitario Regionale

* * *

Nulla da dire, naturalmente, sulla professionalità e sulla serietà dei tecnici e degli esperti del Servizio Fitosanitario Regionale, professionalità e serietà che del resto non ci siamo mai permessi di mettere in discussione. Ma la questione – ci consenta il dott. Sinatra – non è questa. Il responsabile del Servizio in oggetto ci chiede infatti di fare una rettifica, cosa impossibile però visto che non si può rettificare una notizia corretta.

Ma spieghiamo meglio. Nell’articolo pubblicato su siciliarurale.eu si scrive che le segnalazioni via mail dell’avvistamento di un pericoloso parassita delle colture arboree che sta falcidiando le coltivazioni in altre parti d’Italia, sono tornate indietro al mittente. Il motivo? L’indirizzo di posta elettronica a cui inviarle, indicato in una locandina dell’Assessorato affissa in tutte le sedi delle organizzazioni agricole (e che, almeno fino a ieri, era ancora disponibile sullo stesso sito dell’amministrazione), è sbagliato. Tutto vero, nessuna fake news. E del resto lo conferma la stessa richiesta di “rettifica” mandataci dal dott. Sinatra, il quale, con poco fair play, ci accusa di “approssimazione strumentale della notizia” e di aver fatto “affermazioni affrettate e superficiali”. Nel frattempo, spiega la nota del dirigente del Servizio, per ragioni tecniche a noi sconosciute e legate alla società che gestisce il servizio, l’indirizzo mail è stato modificato. Peccato però che nessuno si sia preso la briga di aggiornare la locandina e, soprattutto, di avvisare tutti i possibili interessati. 

Nell’era della blockchain e della digitalizzazione (magari selvaggia) viene osservato che sarebbe stato sufficiente e banale consultare la pagina ufficiale dell’amministrazione per verificare la nuova identificazione. Ma di banale, in realtà, c’è solo il fatto che chi avrebbe dovuto comunicare la modifica della mail non l’ha fatto motu proprio e proattivamente, confidando solo sulle doti di chiaroveggenza degli agricoltori siciliani. 

Non tutto viene per nuocere, però. Con la richiesta di rettifica è, infatti, arrivata anche una buona nuova: “il Servizio Fitosanitario Regionale, in collaborazione con le Università, ha effettuato un attento monitoraggio del fitofago in parola. I risultati, che per altro risultano rassicuranti per gli agricoltori siciliani, saranno resi noti a breve”.

A questo proposito ci chiediamo: che fine hanno fatto gli utili bollettini che il Servizio Fitosanitario della Regione Siciliana produceva periodicamente e che venivano pubblicati sul sito web? Sono stati trasformati in alert sullo smartphone o arrivano con il piccione viaggiatore? (Angela Sciortino)

© Riproduzione Riservata