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Biometano, una scommessa per l’agricoltura
di Annalisa Ciprì

Il biometano è una fonte di energia rinnovabile che si ottiene da biomasse agricole ovvero prevalentemente scarti agricoli e sottoprodotti. Derivato del biogas, subisce un processo di raffinazione e purificazione, detto upgrading, la cui concentrazione di metano CH4 supera il 98%.

Il biometano permette la riduzione delle emissioni sfruttando le reti gas esistenti e contribuendo a incrementare la produzione nazionale. Questo sviluppo ha ricadute positive anche sul comparto agro-alimentare, promuovendo un modello economico fondato sulla sostenibilità e sul riutilizzo delle risorse.

Con circa 7mila tonnellate di biometano liquido prodotto, destinato all’alimentazione del trasporto pesante, mediamente fornisce carburante a più di 200 camion per una percorrenza totale di 100 mila chilometri all’anno.

Sul territorio nazionale sono tantissime le realtà attive che possono essere prese come punti di riferimento nella produzione di biometano a chilometro zero.

Inoltre, questo gas oltre a diventare un combustibile green è anche un generatore di fertilizzante. il digestato, ovvero ciò che rimane dopo il processo di digestione delle matrici agricole, può essere utilizzato come concime in sostituzione di prodotti chimici. Oltre ad essere di ottima qualità è in grado di arricchire il terreno di sostanze organiche e nutrienti.

Le imprese agricole potrebbero dunque abbattere i loro costi di produzione e aumentare la propria competitività. Il biometano prodotto con criteri di sostenibilità è in grado di aumentare la capacità di assorbire e immagazzinare carbonio del suolo.

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