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Asino pantesco. La Regione ne affida diciotto esemplari in comodato d’uso gratuito
di Angela Sciortino

asino pantesco

(di Redazione) La Regione Siciliana ha lanciato una “manifestazione di interesse” per cedere in comodato d’uso diciotto esemplari di asino pantesco: tredici maschi e cinque femmine.

A poterne chiedere l’affidamento sono: soggetti pubblici (Comuni, Unione dei Comuni, Liberi consorzi, Città metropolitane, istituti, enti di ricerca, aziende speciali silvopastorali) ma anche privati cioè aziende agricole, zootecniche e agrituristiche che utilizzano animali a scopo didattico, onoterapico e socio-ricreativo o impegnate nella tutela e salvaguardia delle razze autoctone, nella promozione e riproduzione). Infine, possono chiederne l’affidamento anche gli enti del Terzo settore senza fini di lucro che svolgono attività di utilità sociale, didattica, turistica e allevamento.

L’avviso è del Dipartimento dello Sviluppo rurale e territoriale, guidato da Mario Candore che da anni si occupa della tutela e valorizzazione dell’asino pantesco, attraverso un progetto di recupero della razza e di conservazione del prezioso patrimonio genetico. L’attività in questione viene svolta presso l’allevamento San Matteo sito nel Comune di Erice, in provincia di Trapani dove si trovano 62 esemplari di asino pantesco di cui 23 femmine.

Le domande per chiedere l’affidamento dei diciotto esemplari dovranno essere presentate entro il 30 agosto così come prevede l’avviso della manifestazione d’interesse. 

Gli animali affidati in comodato d’uso gratuito per la durata di sei anni, decorrenti dalla data di affidamento, dovranno essere utilizzati a scopo didattico, onoterapico, socio-ricreativo, a scopo di tutela e salvaguardia della razza attraverso l’incremento del numero di esemplari e, secondariamente, per la produzione latte.

Quali gli impegni di chi prenderà in affidamento gli animali? I comodatari dovranno impegnarsi a effettuare visite veterinarie periodiche, al fine di verificare lo stato di salute degli animali affidati; garantire adeguato sostentamento, la cura e la pulizia dell’animale concesso e del suo luogo di ricovero; trasmettere, entro il 30 gennaio di ogni anno, idonea certificazione medica veterinaria attestante la salute del soggetto esaminato e consentire ai funzionari regionali la verifica dello stato di condizioni degli animali affidati.

Al fine dello svolgimento delle attività istituzionali del Dipartimento, il comodatario si impegna a restituire gli animali su richiesta e per un tempo necessario alla riuscita dell’evento, restando a carico del Dipartimento i costi necessari. Alla conclusione del periodo previsto dal comodato, il comodatario si impegna a restituire gli animali in buono stato di salute.

L’asino pantesco o di Pantelleria è una razza antichissima, conosciuta in Sicilia già nel I secolo avanti Cristo. Nata nella più grande isola delle Pelagie, è il risultato dell’incrocio tra l’asino selvatico africano (Equus africanus) e quello siciliano, in particolare ragusano. Il mantello può essere morello, baio a anche grigio. Alti da 124 a 140 centimetri, i quadrupedi sono particolarmente apprezzati per la loro velocità e capacità di trasportare pesanti carichi lungo i viottoli pietrosi, grazie anche a un particolare tipo di andatura, il passo dell’ambio (l’animale avanza contemporaneamente gli arti dello stesso lato).

Gli asini di Pantelleria, ancorché robusti e longevi sono a rischio estinzione. Da qui l’iniziativa che mira a incrementare il numero di esemplari e a favorirne nuovamente la sua diffusione in tutta l’Isola.

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