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Google Raggiunge un Traguardo nel Quantum Computing: Quanto Siamo Vicini al Futuro?

La scienza del calcolo quantistico ha fatto un nuovo passo avanti, almeno secondo quanto dichiarato da Google. Il colosso tech ha presentato “Willow”, un chip che promette di ridurre drasticamente gli errori nei sistemi quantistici, un problema che il settore sta cercando di risolvere da quasi tre decenni. Ma è davvero il cambiamento che aspettavamo? Vediamo cosa significa questo annuncio e quanto siamo lontani dall’utilizzo pratico di questa tecnologia. Cos’è il Quantum Computing e Perché Conta Nel calcolo classico, i dati vengono immagazzinati in bit che possono assumere il valore di 0 o 1. Il quantum computing, invece, utilizza i qubit, che possono essere 0, 1 o uno stato intermedio grazie al fenomeno della sovrapposizione. Questo consente, teoricamente, di elaborare enormi quantità di dati in…

Brain Rot: benvenuti nell’epoca del marciume cerebrale 4.0

Qualcuno dica ai creatori del vocabolario di Oxford che il “brain rot” non è la parola dell’anno: purtroppo è il manifesto culturale della nostra epoca, un triste riflesso di quello che siamo senza possibilità di ritorno al passato. Letteralmente “marcescenza del cervello”, il termine ha vinto a mani basse il titolo di “Parola dell’anno 2024” grazie a voti popolari (e forse qualche algoritmo di TikTok che scrollava più veloce degli utenti stessi). Ma cosa c’è dietro questo fenomeno? Il brain rot descrive quel momento di vuoto cosmico che si manifesta dopo ore di scroll infinito su TikTok, Instagram o qualsiasi piattaforma abbia trovato un modo per farci fare tap come piccioni ammaestrati. Secondo Oxford, si tratta del deterioramento mentale causato dal consumo eccessivo di contenuti…

Adolescenti e Social Media: Il Prezzo dell’Iperconnessione

Sempre più connessi ma sempre più soli: questo il ritratto di una generazione che lotta tra realtà virtuale e vita reale. Secondo un’indagine condotta dall’Associazione Nazionale Di.Te. in collaborazione con Skuola.net, oltre un quarto degli adolescenti italiani non ha amici con cui intrattenere relazioni al di fuori del digitale, e il 14% dichiara di incontrare difficoltà nel vedere i propri amici dal vivo. Questo isolamento sociale è uno specchio dei tempi, in cui i social media rappresentano un rifugio che, paradossalmente, amplifica insicurezze e sentimenti di solitudine. Il Peso dei Modelli Sociali e il Corpo Come Biglietto da Visita Uno degli aspetti più preoccupanti riguarda l’influenza dei social media sull’immagine corporea. Il 36% dei giovani intervistati ammette di sentirsi condizionato dai modelli estetici proposti online,…

TikTok Senza Filtri: Rivoluzione Social per la Salute Mentale degli Adolescenti

TikTok, il gigante dei social media amato dai giovani, ha deciso di fare un passo epocale per tutelare la salute mentale degli adolescenti: via i filtri di bellezza per gli utenti under 18. Durante l’European Safety Forum di Dublino, la piattaforma ha annunciato che limiterà gli effetti che alterano i tratti del volto, come quelli che ingrandiscono gli occhi, rimpolpano le labbra o rendono la pelle più liscia. Obiettivo? Contrastare la pressione sociale esercitata dagli standard irraggiungibili di bellezza promossi online. Perché i Filtri di Bellezza Sono Sotto Accusa? Secondo un rapporto intitolato Unfiltered: The Role of Authenticity, Belonging and Connection, i filtri di bellezza contribuiscono a un’immagine distorta di sé, alimentando ansia e insicurezza soprattutto tra le ragazze adolescenti. L’eccessivo utilizzo di questi strumenti spinge…

Australia, Addio Social per i Minori? Una Legge che Riscrive le Regole del Gioco

In un’epoca dove i social media sono parte integrante della vita quotidiana, l’Australia ha deciso di rompere gli schemi: dal 2025, nessun ragazzo sotto i 16 anni potrà più accedere a piattaforme social come Instagram, TikTok o Facebook. Una legge che promette di rivoluzionare l’ecosistema digitale, con multe salatissime (fino a 32 milioni di dollari americani) per chi non si adeguerà. Ma è davvero questa la soluzione ai problemi dei giovani? E quali sfide tecniche e sociali si nascondono dietro un provvedimento così ambizioso? Un Precedente Globale che Divide l’Opinione Pubblica La decisione del Parlamento australiano è la più severa mai adottata nel mondo. L’obiettivo dichiarato è proteggere la salute mentale degli adolescenti, un tema al centro del dibattito globale. Il limite di età è…

Può l’Intelligenza Artificiale replicare la personalità umana in sole due ore?

L’intelligenza artificiale continua a stupirci, ma il suo ultimo progresso potrebbe cambiare radicalmente il nostro rapporto con il digitale: secondo un recente studio condotto da Stanford e Google DeepMind, bastano due ore di intervista per creare una replica AI della personalità di un individuo. Un traguardo che lascia spazio a entusiastiche prospettive, ma anche a rilevanti preoccupazioni etiche. Come si crea una “replica digitale”? Alla base della tecnologia c’è il concetto di simulation agents, agenti simulati che riproducono i valori, le preferenze e persino le idiosincrasie di una persona. Il processo utilizza interviste qualitative per raccogliere informazioni uniche e personali che i modelli linguistici AI possono elaborare. Un colloquio di due ore, che scava nei ricordi e nelle esperienze personali, può offrire un ritratto sorprendentemente accurato…

“Moments” di Netflix: verso una social TV tra streamer e brevi clip

Netflix Entra nel Gioco del Social Sharing Netflix ha lanciato Moments una funzione che permette agli utenti iOS (presto anche su Android) di condividere clip da serie e film in modo rapido e immediato, ricalcando il modello dei video brevi e delle gif. Questa mossa non è solo una trovata di marketing: mira a cavalcare la cultura dei micro-contenuti, offrendo un’esperienza “social” che finora mancava. Siamo di fronte a un piccolo cambio di paradigma: l’intrattenimento da “snackable content”, brevi clip che puntano al coinvolgimento emotivo istantaneo, in perfetto stile TikTok e Instagram Stories. Con Moments, infatti, gli utenti possono selezionare, rivedere e condividere contenuti da “sgranocchiare” sui social, con un taglio autentico e personale che Netflix vuole sfruttare per massimizzare il potere virale delle sue serie….

Halloween mania: come i social trasformano la paura in engagement mostruoso

Halloween sui social: una “festa” da 5,3 milioni di interazioni Ogni anno, Halloween è l’occasione perfetta per i social media di trasformarsi in una festa macabra a colpi di contenuti spaventosi. Con milioni di interazioni su piattaforme come Instagram e TikTok, influencer e brand stanno sfruttando ogni possibile “fattore paura” per emergere in un mercato sempre più competitivo. Basti pensare che l’86% delle interazioni è catalizzato proprio dai creator, veri protagonisti dell’horror digitale. E i brand? Nonostante rappresentino solo il 2% delle interazioni, stanno facendo del loro meglio per farsi notare. Il fattore paura: quando L’horror diventa virale Il segreto del successo? Puntare su un uso intelligente della paura, in chiave ovviamente giocosa e ad alto tasso di engagement. Video inquietanti, filtri spaventosi, quiz a…

L’AI sostituisce l’umano: dalla metropolitana di Mosca a Project Jarvis

Negli ultimi anni, l’intelligenza artificiale ha fatto passi da gigante, ma oggi la sua diffusione tocca confini impensati, spingendo tutti noi a riflettere: dove finisce il progresso e dove comincia la sostituzione dell’umano? Ecco alcuni dei progetti più avanzati che stanno plasmando un nuovo standard tecnologico.   La metropolitana di Mosca dice addio ai cassieri A Mosca, l’introduzione di assistenti virtuali nella rete della metropolitana rappresenta una svolta. Attraverso l’uso dell’AI, vengono ricreati dei cassieri digitali che gestiscono in modo autonomo la vendita dei biglietti, rispondono alle domande dei viaggiatori e offrono un supporto costante ai pendolari. La facilità d’uso e la velocità sono indiscutibili, ma a quale prezzo? Per la prima volta, l’interazione con l’utente viene delegata totalmente alla macchina. Questo comporta una riduzione…

Quando l’AI consola, ma non previene: le falle emotive di un mondo digitale senza barriere.

Da “Her” a un’adolescenza virtuale, fino a un tragico epilogo: la parabola del ragazzo che amava un algoritmo. Quando i bot prendono il posto della realtà Cosa succede quando la solitudine di un adolescente trova consolazione in un interlocutore digitale? La storia di Sewell Setzer, quattordicenne della Florida che si è tolto la vita dopo essersi legato emotivamente a un chatbot basato su Daenerys Targaryen di Game of Thrones, punta i riflettori su un problema angosciante. La madre accusa il chatbot di Character.AI, lanciando un’accusa forte contro una tecnologia che sembra diventare sempre più reale, al punto da offuscare il confine tra fantasia e realtà, specialmente per i più giovani.   “Her”: quando la finzione anticipa una realtà inquietante La vicenda richiama inevitabilmente il film…

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