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Alla riscoperta del pomodoro rosso siccagno. Tre appuntamenti alla Fattoria Ruralia

pomodoro siccagno

(di Angela Sciortino) Chi ha memoria delle conserve di pomodoro fatte in casa, sa bene che si prenotava per tempo quello seccagno, prodotto cioè senza ricorrere all’irrigazione. Quest’anno la coltura, proprio a secco non è andata. Le piogge abbondanti in qualche caso hanno pure vanificato le speranze di chi, visti i prezzi bassi del grano duro, pensava di recuperare la redditività aziendale dedicandosi alla coltivazione del pomodoro, come si faceva una volta, quando le tecniche agronomiche tradizionali venivano seguite fino in fondo e una coltura sarchiata (appunto come il pomodoro) precedeva quella del frumento assicurando la pulizia del terreno dalle infestanti.  Il Rosso siccagno è tipico dell’area interna della Sicilia. Il comprensorio è ampio e comprende le colline argillose dell’entroterra palermitano. Si va dalle rocce…

Bagheria riscopre il limone. Verdello Fest, due giorni dedicati all’agrume figlio di uno stress

limone verdello

(di Angela Sciortino) Buccia liscia, inconfondibile colore verde chiaro, poco succo con un alto livello di acidità, quasi senza semi e con un profumo inebriante. Il limone verdello, e chi ha qualche anno sulle spalle non può non ricordarlo, rappresentava un prodotto d’eccellenza e rappresentava quanto di più redditizio potesse regalare l’agricoltura del litorale Est di Palermo. Le campagne di Bagheria e Casteldaccia, ma anche di Altavilla Milicia e Trabia, prima di diventare distese di villette destinate alla villeggiatura della piccola borghesia panormita, erano preziosi giardini di limoni. Lì, grazie alla perizia degli agricoltori che sapevano come dosare l’acqua irrigua in tempi e volumi, facevano andare in sofferenza le piante ma senza farle morire, costringendole a una fioritura fuori tempo. Riuscivano così a produrre da…

In Sicilia comparto olivicolo da innovare: impianti intensivi per ridurre i costi

comparto olivicolo oliveto intensivo

(di Luigi Noto) Aumentare la capacità produttiva dei singoli olivicoltori, per poter immettere sul mercato un prodotto competitivo dal punto di vista qualitativo e quantitativo. È questo il modello vincente di filiera olivicola che Cofiol, il Consorzio della filiera olivicola nato una decina di anni fa su iniziativa di Manfredi Barbera e oggi presieduto da Alessandro Chiarelli, intende costruire nei prossimi anni per far sì che il comparto olivicolo siciliano possa competere con quello degli altri paesi del bacino del Mediterraneo.  L’analisi dello stato di salute dell’olivicoltura siciliana è stata tracciata durante la dodicesima edizione de L’Isola del Tesolio, la giornata di studi e tasting dedicata alla Sicilia e al suo olio extravergine d’oliva, promossa dal Cofiol a Mazara del Vallo lo scorso 8 settembre. Sebbene…

Apicoltura come professione. Un corso di primo livello a Balestrate (Pa)

apicoltura 2

(di Angela Sciortino) Il meraviglioso mondo delle api. Una società matriarcale perfetta dove ciascun individuo ha un ruolo che è perfettamente integrato con quello degli altri suoi simili che fanno parte della medesima famiglia, nome che evoca armonia e che viene dato alla colonia che condivide la stessa casetta. Per diventare apicoltore ci vuole tanta esperienza e capacità di osservazione. E soprattutto tanta dedizione e altrettanta sensibilità. Ma se ben fatto, il lavoro con le api può essere ripagato con una discreta soddisfazione economica che dipende però – è meglio saperlo prima – dalle condizioni meteo, come tutte le attività agricole che si svolgono sotto il cielo. Per acquisire tutte le nozioni teoriche e pratiche fondamentali per la gestione produttiva degli alveari e poter trasformare una…

La Sicilia dice no ad altri accordi con i Paesi del Nord Africa. In pericolo l’ortofrutta nostrana

accordi Ue Nordafrica

(di Angela Sciortino) Phil Hogan, il Commissario europeo per l’agricoltura, secondo notizie che circolano in questi giorni, dovrebbe recarsi presto in Egitto per la verifica dei rapporti commerciali tra Ue e il paese nordafricano propedeutica ad eventuali accordi bilaterali. E solo all’ipotesi del viaggio gli agricoltori siciliani rumoreggiano preoccupati. E con loro l’assessore regionale all’Agricoltura, Edy Bandiera che dichiara: «Siamo allerta e pronti, in perfetta sintonia con il mondo produttivo siciliano, a compiere ogni iniziativa che è nelle nostre facoltà per stoppare l’ipotesi di eventuali ulteriori accordi a favore di Paesi extraeuropei dell’area Mediterranea che vadano a discapito della nostra agricoltura». E rincarando la dose suggerisce: «Ritengo invece che questa debba essere l’occasione per rivedere gli accordi già esistenti e richiedere al Commissario maggiori garanzie…

Politica agricola comune e grano duro. Se ne parla alla Festa del grano di Raddusa

(di Redazione) Si parla ormai tanto di riforma della politica agricola comune (Pac) e degli aggiustamenti che inevitabilmente dovrà subire in seguito alla Brexit insieme alla quale verranno a mancare un bel po’ di risorse destinate dalla Ue al settore agricolo. L’argomento interessa molto gli agricoltori e in particolare i cerealicoltori che quest’anno, oltre ad avere subito le pazzie del clima, hanno ancora una volta dovuto contrastare le tendenze ribassiste sul prezzo del grano duro. Una riflessione su “Pac e grano duro, tra passato e futuro” si farà domani 7 settembre alle 17 a Raddusa dove, nell’ambito della Festa del Grano, la Cia Sicilia Orientale, in collaborazione con Agia e Donne in Campo, rispettivamente l’associazione dei giovani e delle imprenditrici agricole organizza un convegno al Centro…

Olio Dop Monte Etna: verso l’ampliamento dell’areale di produzione

Dop Monte Etna

(di Luigi Noto) L’Etna è diventato un brand conosciuto e ricercato. Sinonimo di produzioni di qualità e non di massa. Di cura del prodotto e del territorio. Sulla scia del successo del vino prodotto sui fertili versanti del vulcano, anche l’olio vuole giocare le sue carte. Esiste già una Dop Monte Etna, ma è forse troppo piccola e troppo “esclusiva” per permettere l’imbottigliamento di volumi capaci di imporsi e farsi apprezzare sul mercato. Ma a tutto c’è un rimedio. E in questo caso la soluzione il Consorzio Dop Etna l’ha trovata. Sarebbe utile ampliare ai comuni del versante est del vulcano la produzione dell’olio Dop Monte Etna e modificare la componente del 35 per cento, includendo altre cultivar autoctone siciliane e una minima variazione agli…

Sfida a colpi di tecnologia tra i Monti Sicani. A Filaga l’hackathon Terra 4.0

Filaga Terra 4.0 Hackaton

(di Redazione) Da venerdì 7 a domenica 9 settembre, decine di esperti informatici gareggeranno a Filaga, borgata di Prizzi cara a padre Ennio Pintacuda, per ideare soluzioni tecnologiche per agricoltura e turismo. La sfida è rappresentata dall’hackathon di Terra 4.0. Organizzato dall’incubatore di start up Sicicon Valley, prenderà il via alle ore 16, nella piazza intitolata a padre Ennio Pintacuda. Presenti gli organizzatori, presidente e segretario di Terra 4.0 e Sicicon Valley, Domenico Ferruggia e Manfredi Mercadante, l’assessore regionale alla formazione Roberto Lagalla, quello al Territorio e ambiente, Toto Cordaro, il sindaco di Prizzi, Luigi Vallone, il commissario straordinario del Parco dei Monti Sicani Luca Gazzara. Modera il giornalista Sky Giovanni Di Marco. Ma cosa è l’hackaton e a cosa mira quello di Filaga? L’hackathon…

Il pistacchio di Raffadali verso la Dop. Pubblica audizione il 21 settembre

Pistacchio di Raffadali

(di Angela Sciortino) 80 produttori per un totale di 140 ettari. Ma anche gli storici trasformatori locali che con il pistacchio dell’Agrigentino gli indimenticabili biscotti ricci al pistacchio, il gelato, il cous cous delle monache Benedettine di Agrigento e la cubaita. Le due categorie hanno costituito l’Associazione per la tutela del pistacchio di Raffadali e hanno avviato la pratica per il riconoscimento della Dop, la Denominazione d’origine protetta, da parte dell’Unione europea.  L’iter è ormai a buon punto. Per il prossimo 21 settembre alle 16 il Ministero delle Politiche Agricole, Agroalimentari, Forestali e del Turismo ha fissato la riunione di pubblico accertamento durante il quale si darà lettura della proposta di disciplinare. L’appuntamento è nell’Aula consiliare del Comune di Raffadali. Lì i funzionari del ministero potranno…

Vendemmia 2018 peggio del previsto. Quasi un terzo in meno nella Sicilia occidentale

vendemmia 2018

(di Redazione) Troppa pioggia e vigneti inzuppati che portano gli acini letteralmente a scoppiare e a marcire. Tra i vitigni che hanno sofferto maggiormente tutto questo c’è il Nero d’Avola.  Peggio del previsto, dunque, la vendemmia 2018 nei vigneti della Sicilia occidentale dove si produce l’80% dell’uva da mosto dell’Isola. «Anche se la qualità resta medio-alta – afferma in una nota la delegazione Palermo-Trapani della Cia-Agricoltori Italiani – sono state riviste al ribasso le stime di inizio agosto, che davano già una produzione media in calo del 20% e che invece ora – a vendemmia in corso – si attesta sul 30%». Colpa delle bombe d’acqua che si sono abbattute in Sicilia nella seconda decade di agosto. Peggio ancora sta andando nel comparto del biologico…

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