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Altra settimana di proteste per gli agricoltori: tensioni nell’Ennese, trattori a Palermo per San Valentino
di redazione siciliarurale

Gli agricoltori sono pronti a un’altra settimana di proteste, dopo le mobilitazioni dello scorso weekend dalla Lombardia al Veneto, fino a Lazio, Campania, Puglia e Sicilia. Non si sono registrati gravi problemi al traffico, né incidenti.

Nuove proteste si preparano ancora in Veneto e in Sicilia, ed è confermato l’arrivo degli agricoltori a Roma. “Domani sera daremo la data” ha detto il leader di ‘Cra Agricoltori traditi’ Danilo Calvani. Le proteste “continuano in tutta Italia, da Nord a Sud, eha aggiuntosono previste per quasi tutta la settimana“. Quanto alle divisioni interne agli agricoltori, Calvani riconosce la presenza di alcuni gruppi “legati al governo e alla Coldiretti“, ma afferma che il fronte della protesta è compatto: “non siamo divisi“.

Noi siamo dalla loro parte“, ha detto la ministra del Turismo Daniela Santanchè, a margine dell’apertura della la Borsa Internazionale del Turismo a Milano. “Dobbiamo assolutamente ridiscutere la Pac, bisogna stare in Europa – ha aggiunto – e far capire che gli agricoltori stanno facendo un lavoro molto importante e vanno aiutati“. Sulla stessa linea il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana: “Noi siamo sempre a loro fianco. Siamo consapevoli che delle norme europee vanno contro di loro“.

I presidi e le iniziative

Da Pavia a Foggia, tutta la penisola è stata coinvolta.

Qualche momento di tensione nell’Ennese, quando un presidio ha bloccato lo svincolo sulla A19, Palermo-Catania, poi la marcia dei trattori è ripresa e il traffico è tornato alla normalità.

A Palermo, infine, gli agricoltori si preparano alla “manifestazione di San Valentino“, ha detto Cateno De Luca, leader di “Sud chiama Nord”. Il 14 febbraio si preparano ad arrivare con i trattori al centro della città per “battere i pugni” e “chiedere rispetto“.

È in corso da stamattina in località Gulfa, lungo la scorrimento veloce Sciacca-Palermo, un altro presidio permanente di agricoltori e allevatori della Valle del Belice che protestano contro le politiche dell’Unione Europea che riguardano il loro comparto.

“La nostra produzione, a partire da quella del grano, èremunerata poco e male, è evidente che questa Politica agricola comune ci danneggi”, dice Gaspare La Marca, responsabile del
Movimento spontaneo dei produttori agricoli del Belice, che raggruppa almeno 500 imprenditori. Decine di trattori e di cartelli contenenti messaggi di protesta sono stati concentrati nello svincolo da e per Sambuca di Sicilia. “Agricoltori e allevatori in croce”, recita un cartello all’altezza di una riproduzione del simbolo della crocifissione.

“Non e’ questa l’Europa che vogliamo, gli agricoltori continuano a subire le decisioni scellerate di Bruxelles”, dice Gaspare Viola, sindaco di Santa Margherita di Belice. “Siamo invasi da grani insalubri, contenenti microtossine, che sono un insulto alla tutela della salute. Tutto questo – conclude Viola – succede malgrado la nostra tradizione millenaria di grani antichi”.

Gli imprenditori agricoli considerano sottopagato anche il conferimento delle uve per la produzione vitivinicola, lamentano lo stato di incuria della viabilità rurale e ribadiscono la necessità che la Regione faccia finalmente chiarezza sulla salubrità dell’acqua del lago Arancio, che continua ad essere inutilizzabile.

“Non ci fermeremo qui, sono anni che ci sforziamo di far sentire la nostra voce, stavolta vogliamo risposte, e le tante manifestazioni in corso in tutta Europa sono il simbolo di un’insofferenza diffusa”, osserva La Marca.

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