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Allarme fitopatia “Greening”, Diana (Arancia Rossa di Sicilia IGP) “Tutelare le nostre produzioni, effetti contagio sarebbero devastanti”
di redazione siciliarurale

In Florida, si registrerà il minor raccolto di agrumi da un secolo a questa parte ed anche il più costoso a causa del clima e della pericolosissima fitopatia ‘Greening‘. La notizia pubblicata dal Washington Post e rilanciata da Agrapress, ci spinge a denunciare ancora una volta il grave pericolo che corrono anche le nostre produzioni, se non adeguatamente difese e tutelate”, così Gerardo Diana, presidente del Consorzio Arancia Rossa IGP, rilancia l’allarme sul “Greening” degli agrumi.

“Non possiamo più perdere tempo: bisogna tutelare le nostre produzioni dalle tante fitopatie, vicine a noi, e dai possibili contagi che provocherebbero effetti devastanti per le nostre colture” aggiunge il presidente Diana.

“In Florida gli uragani hanno compromesso la produzione di agrumi e la malattia ‘greening’ rende i frutti meno dolci e altamente contagiosi nella fase di export”, spiega Diana, molto preoccupato dall’impatto che questa fitopatadmologia può avere sulle nostre produzioni. “È già successo con la Xylella che ha messo a rischio l’olivicoltura pugliese. Abbiamo chiesto e continuiamo a chiedere con più forza un aumento dei controlli, in tutta Europa e in Italia sulle merci straniere provenienti da quei paesi dove il greening è già presente. Chiediamo inoltre il potenziamento di barriere di protezione fitosanitarie, unico e reale argine alle malattie“, spiega il presidente del Consorzio Arancia Rossa di Sicilia IGP.

“In Spagna il vettore di questa fitopatia è già presente e in Italia non possiamo permetterci errori, visto che stiamo già scontando i danni del virus Tristeza che tanto è costato e sta costando ai nostri Agrumicultori. Bisogna correre ai ripari perché il greening bussa alle porte europee e se dovesse arrivare da noi le conseguenze sarebbero devastanti per la nostra agrumicoltura”, continua Diana.

“Il Consorzio di Tutela Arancia Rossa di Sicilia IGP chiede e si appella per questo alle istituzioni, per non vanificare sforzi e sacrifici per colpa di una minaccia letale come quella del greening. Non è necessario un intervento legislativo ad hoc ma doverosa è l’applicazione delle leggi che già esistono, ottimizzare e potenziare i servizi e barriere fitosanitarie. Queste ultime, infatti negli anni hanno dimostrato di funzionare, ritardando ad esempio l’arrivo in Sicilia e in Italia della Tristeza, infine bisogna sostenere la ricerca anche per trovare nuovi portainnesti tolleranti al greening”, conclude.

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