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Agricoltura biologica: Anabio-Cia chiede che si rispetti il piano UE
di Vincenzo Roberto Cassaro

 

 

Oggi Cia-Agricoltori, attraverso un comunicato stampa, ha fatto sapere che Anabio-Cia (associazione che tutela l’agricoltura biologica) ritenga fondamentale un’attenzione del Governo nel cogliere le opportunità che provengono dall’Europa sul mondo del biologico. Quindi, alimentare un piano nazionale sul tema dell’agricoltura biologica dovrebbe diventare una questione di primo piano per le istituzioni.

Il Governo italiano– recita il comunicato- aggiorni al più presto la strategia nazionale sul biologico per essere all’altezza del Green Deal Ue e tutelare la leadership del settore Made in Italy nel mondo. Dall’Europa arrivano stimoli e incentivi importanti da cogliere come opportunità decisiva“.

E la nota di Cia-Agricoltura prosegue, sottolineando che “L’approccio che emerge dal nuovo documento di Bruxelles implica una conversione su larga scala dell’agricoltura convenzionale alla produzione bio che non può essere raggiunta seguendo i vecchi schemi organizzativi e produttivi. L’obiettivo del 25% di terreni agricoli coltivati con metodo bio entro il 2030 richiede, infatti, secondo Anabio-Cia, una revisione pragmatica anche delle azioni previste dall’Italia e a rafforzamento dei risultati già raggiunti come i 2 milioni di ettari coltivati a biologico con un valore della produzione pari a 6,3 miliardi di euro“.

Insomma, se si vuole raggiungere l’obiettivo del 25% entro il 2030, non bisogna perdere tempo. Anzi, si dovrebbe decisamente invertire la rotta, tenendo conto anche della tutela dei redditi degli agricoltori. Infatti, non a caso Cia-Agricoltori sottolinea che “In quest’ambito serve chiaramente un’analisi d’impatto da parte della Commissione Ue e dell’Italia, precisa Anabio-Cia. Occorre capire gli effetti che avrebbe un aumento della produzione bio su agricoltura totale, tenuta delle aziende del settore e, infine, sui cittadini. Una maggiore offerta con diminuzione dei prezzi, positiva per il consumatore, lancia l’allarme Anabio-Cia, non si ripercuota negativamente sul reddito degli agricoltori, finora tutelati dal mercato“.

 

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