Sicilia Rurale

Agribond per finanziare l’agricoltura: 50 milioni per la Sicilia

(di Angela Sciortino) 50 milioni di euro per gli investimenti in agricoltura in Sicilia e destinati allo sviluppo delle micro, piccole e medie imprese agricole siciliane. E’ questa la “dote” di un protocollo d’intesa firmato oggi da Salvatore Malandrino, Regional Manager Sicilia di UniCredit e Antonello Cracolici, assessore regionale all’Agricoltura. Si tratta di una consistente fetta (pari a un sesto) di un plafond nazionale di 300 milioni di euro dei cosiddetti Agribond 2 (gli Agribond 1 erano già stati emessi alcuni anni fa) che saranno collocati sul mercato finanziario e saranno coperti all’80 per cento da garanzia di portafoglio rilasciata da Ismea (l’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo controllato dal Ministero per le politiche agricole e agrolimentari). «L’agroalimentare – afferma Salvatore Malandrino, Regional Manager Sicilia di UniCredit – è uno dei settori di eccellenza in Sicilia e le imprese del settore hanno mostrato una buona vitalità, sfruttando la leva dell’internazionalizzazione per rilanciare la propria competitività».

Con Agribond 2 sarà possibile finanziare la realizzazione di opere di miglioramento fondiario, ma anche interventi per la ricerca, la sperimentazione, l’innovazione tecnologica, la valorizzazione dei prodotti e la produzione di energia rinnovabile. Possibile la loro utilizzazione anche per la costruzione, l’acquisizione o il miglioramento di beni immobili destinati allo svolgimento delle attività agricole e di quelle connesse nonché l’acquisto di bestiame, nuove macchine e attrezzature. Gli Agribond 2 saranno collocati fino a maggio 2018 e potranno essere utilizzati per finanziare investimenti realizzati fino a novembre del 2018.

Con queste risorse possono essere finanziati anche investimenti già realizzati purché non oltre dodici mesi: le aziende così, insomma possono ricostituire la liquidità spesa nell’investimento e non indebitarsi ulteriormente. Lo strumento è snello, abbastanza sicuro per le banca (considerata la garanzia diretta di Ismea che copre fino all’80 per cento dell’insoluto) ma viene erogato sotto forma di credito chirografario (non agrario, e quindi non prorogabile in caso di calamità naturale) con durata quinquennale: troppo breve per chi pensa di usarlo per investimenti ancora da realizzare. La fine del periodo di preammortamento è fissato a novembre 2018.

«Favorire l’accesso al credito per gli investimenti delle aziende agricole siciliane rappresenta una delle priorità portate avanti in questi mesi dall’Assessorato Agricoltura», dichiara l’assessore regionale all’Agricoltura Antonello Cracolici. «Questo accordo da 50 milioni di euro – continua l’assessore – rappresenta uno strumento importantissimo per promuovere crescita economica e nuovi posti di lavoro nel settore agricolo in Sicilia. Stiamo lavorando per incoraggiare da una parte l’offerta di pacchetti finanziari innovativi per stimolare lo sviluppo di nuovi progetti di impresa anche per giovani e start up e dall’altra per avviare processi di semplificazione burocratica nel rapporto delle imprese con gli istituti di credito e con la pubblica amministrazione». A dirla tutta, però, finora la Regione non ha sborsato nemmeno un centesimo per attivare strumenti ad hoc a sostegno del credito finalizzato a finanziare i progetti di investimento del Psr. Già da mesi altre regioni hanno firmato l’accordo quadro per la realizzazione della piattaforma italiana multiregionale di garanzia nella quale sono coinvolte contemporaneamente le amministrazioni regionali, gli enti nazionali (Ismea e Cassa Depositi e Prestiti) e le istituzioni finanziarie europee (Bei, Banca europea per gli investimenti e Fei, Fondo europeo per gli investimenti). Nel dettaglio, l’accordo prevede la costruzione di un portafoglio multiregionale di garanzie (in cui ciascuna regione ha messo un proprio plafond finanziario) per proteggere prestiti destinati a finanziare gli investimenti connessi ai Programmi di sviluppo rurale.

Il protocollo firmato oggi, prevede anche che UniCredit, da tempo impegnata a supportare la nuova imprenditoria e l’innovazione, fornisca consulenza e check-up finanziario a titolo gratuito sui progetti di investimento in agricoltura al fine di individuare il fabbisogno finanziario dell’impresa agricola e i prodotti più idonei a soddisfarlo e svolga attività di formazione per rafforzare le competenze bancarie e finanziarie dei giovani imprenditori. Numerosi, poi, gli interventi che UniCredit mette a disposizione per favorire l’internazionalizzazione della filiera agricola con attività di formazione specialistica riconducibile al programma “Go International” e l’accesso al portale “UniCredit International” per aiutare le imprese a conoscere e decidere dove portare il proprio business all’estero.

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