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A passo lento per ‘assaggiare’ la natura di Monte Catalfano
di Antonio Schembri

Una passeggiata ecologica alla scoperta di una particolare area naturalistica protetta situata a breve distanza dalla zona più densamente abitata della provincia di Palermo. Si tratta del Parco di Monte Catalfano, a 15 chilometri da Palermno e a 5 da Bagheria. L’iniziativa fa capo al progetto “Archeologia in pentola” e consiste in strategie di edutainmet innovativo per favorire l’aggregazione giovanile. A organizzarla è l’associazione Antiarco, che gode del patrocinio del Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile nazionale presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, della Regione Siciliana e del Comune di Bagheria.

L’escursione, la prima di una serie di passeggiate naturalistiche, si svolgerà a partire dalle 9.00 di domenica 5 luglio a Monte Catalfano, la più alta delle punte del frastagliato promontorio calcareo che separa la pianura di Bagheria dal mare, sul quale si protende con il promontorio di Capo Zafferano.
A guidarla sarà l’agronomo Fabrizio Parisi con la collaborazione di Gianfranco Sciacca, esperto nel riconoscimento e nell’utilizzo delle erbe spontanee che crescono in questa area protetta, con le quali preparerà un aperitivo da far degustare ai partecipanti.

Camminare all’interno di quest’ area protetta, le cui rupi fanno parte della rete ecologica Natura 2000 (il principale strumento di politica ambientale dell’Unione Europea per la tutela della biodiversità) consente di inerpicarsi fino al Punto Trigonometrico in cima alla montagna che sovrasta il Capo Zafferano, a un’altitudine di 376 metri: un balcone naturale da dove si può godere una vista mozzafiato sui golfi di Palermo, a occidente fino al Capo Gallo e di Termini, a oriente fino a Cefalù, divisi proprio al centro dal medesimo promontorio che per la sua forma è chiamato anche ‘cappello di Napoleone’.
Nei suoi 260 ettari di estensione il Parco di Monte Catalfano offre svariate bellezze paesaggistiche e naturalistiche. Tra queste, le falesie verticali della Vignazza, ampia area a anfiteatro con grotte d’origine marina, alcune delle quali conservano testimonianze della frequentazione di uomini preistorici.
Di particolare bellezza è la flora. Zone rimboschite si alternano alla tipica macchia mediterranea, con piante di lentisco, palma nana, euforbia, erica e cisto. A questi arbusti si aggiungono preziose fioriture di orchidee, alcune delle quali endemiche. Ricca è anche l’avifauna del Monte catalfano, habitat di rapaci come il falco pellegrino e il gheppio, mentre tra i mammiferi si trovano volpi, conigli selvatici, donnole e ricci.
Le pendici orientali sono invece solcate dalle vestigia dell’antica Solunto, il cui primo insediamento d’origine fenicia, prima di essere distrutto da a Dionisio I di Siracusa, si trovava però al livello del mare, a fianco del Monte Catalfano. Quando venne successivamente ricostruita, in posizione più alta e sicura ricalcando il modello delle città ellenistiche, la città passò spontaneamente ai Romani.
Un’occasione da non perdere questa passeggiata, che verrà comunque riproposta domenica 12 luglio, con gli stessi accompagnatori.

Per partecipare occorre prenotarsi al numero: 340. 08 80 027.

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